L’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia da Covid-19 ha avuto e continua ogni giorno ad avere gravi risvolti sull’economia del paese. Tantissimi “nuovi poveri” si aggiungono a quello che, in Italia, è già un alto tasso di povertà. Questo alto tasso di povertà, però, è un’emergenza in particolare per il Sud Italia.
È in quest’ottica che il nuovo spot del Banco Alimentare si propone di sensibilizzare la popolazione. Il Banco Alimentare è un’associazione no-profit con sede a Milano alle dirette dipendenze della Onlus Media Friends e, dunque, a sua volta alle dirette dipendenze dell’azienda di produzione e distribuzione di programmi televisivi Mediaset.
Lo spot preso in analisi recita così: “Ci sono momenti in cui ognuno di noi è coinvolto. Le conseguenze del Covid riguardano tutti, ogni giorno di più e chi si trova ad avere bisogno spesso vive intorno a noi perché la pandemia è anche emergenza alimentare. […] Dona un pasto, alimenta la speranza”.
Il tutto, però, non è così idilliaco come può sembrare. Sotto la giusta causa che pubblicizza, infatti, si nasconde un sottile messaggio che, attraverso l’uso di un’immagine deviante, riporta il fruitore dello spot a focalizzarsi soltanto sulla città di Milano (rappresentante per eccellenza del Nord Italia).
Lo spot in questione, infatti, si propone di sensibilizzare la popolazione riguardo al lavoro che le mense per i poveri e i banchi alimentari svolgono sul territorio. Eppure, la pubblicità non parte da subito con video di mense, banchi alimentari e spese solidali: la prima raffigurazione dello spot è una patinata immagine pubblicitaria del Duomo di Milano ripreso dall’alto.
Non ci sarebbe nulla di sbagliato in questo se si trattasse, poi, di voler pubblicizzare solo ed esclusivamente iniziative milanesi o lombarde. Il problema, però, è che le prime immagini riguardanti il tema centrale della spot (mense per i poveri, spese solidali et similia) non vengono da Milano bensì dalla famosissima Mensa del Carmine di Napoli. Si tratta, infatti, dell’immagine della lunga fila che ogni giorno si forma fuori alla Mensa del Carmine in attesa della donazione dei pasti.
La Mensa del Carmine è il polo più famoso e impegnato della solidarietà napoletana: ogni giorno tantissimi volontari lavorano in loco per la preparazione di pasti (dai 300 ai 400 ogni giorno, nei giorni festivi si può arrivare fino a 700) e tantissimi altri contribuiscono con donazioni di ogni tipo.
Inoltre, è un luogo amatissimo anche da ristoratori, pasticcieri e pizzaioli napoletani che, come molto spesso abbiamo visto, donano pasti preparati nei propri locali per far sì che i volontari della mensa possano distribuirli a tutti coloro che si mettono in fila fin dalla mattina presto per ricevere un pasto caldo.
E allora perché strumentalizzare immagini della mensa più famosa di Napoli in uno spot che inizia con una lucidissima panoramica del Duomo di Milano? Se questo spot funziona come qualsiasi tipo di pubblicità dovrebbe funzionare, lo spettatore guarderà l’intero video concatenando le immagini a partire dalla prima: l’immagine del simbolo della città di Milano.
I titoli di coda dello spot, per altro, non specificano assolutamente con quali realtà sparse per il paese il Banco Alimentare collabori e lascia, dunque, le conclusioni all’occhio dello spettatore che ha guardato delle immagini confezionate da Milano, a Milano e per Milano.
Insomma, travestita da rete televisiva nazionale e gratuita, la Mediaset non fa altro che pubblicizzare il proprio “orticello”. Il nostro “orticello”, quello del grande Sud che si rimbocca le maniche per aiutare il prossimo, dobbiamo pubblicizzarcelo da soli e aiutarlo come possiamo per far sì che realtà anche più piccole rispetto a quella della Mensa del Carmine possano sopravvivere per arginare la fame.
Qui di seguito, lo spot in questione: