È proprio dalle terre più martoriate e denigrate che provengono le storie di speranza più forti. Ce lo insegna la Marotta&Cafiero editori, casa editrice di Scampia che a breve avrà il privilegio di pubblicare un libro di Stephen King.
Una storia che ha avuto un’eco mediatica enorme, tanto da meritare un articolo sul secondo quotidiano più letto al mondo: il The Guardian. Noi di Vesuvio Live abbiamo avuto modo di parlare con il CEO della Marotta&Cafiero, Rosario Esposito La Rossa, che ci ha raccontato la storia di questa piccola, incredibile realtà di Scampia.
Partiamo dall’inizio: com’è nata la Marotta&Cafiero editori?
La nostra è una casa editrice storica napoletana, nata nel 1959. Io ci sono arrivato dopo la prima faida di Scampia del 2004. In quell’occasione ho perso un parente: Antonio Landieri, un ragazzo disabile di 25 anni che è stato ucciso per errore. Così, 17 anni dopo quell’avvenimento, ho scritto un libro.
Dopo due anni i proprietari, Tommaso Marotta e Anna Cafiero, hanno regalato a me e moglie il marchio della casa editrice, e noi, dalla sede originale di Posillipo, l’abbiamo portato a Scampia. Volevamo pubblicare libri di impegno civile e sociale. Nessuno ci credeva, ma noi abbiamo realizzato il nostro sogno e abbiamo aperto anche una libreria: La Casa degli Scugnizzi.
Da allora abbiamo avuto a che fare con autori di un certo prestigio. Abbiamo pubblicato libri di Che Guevara, Pino Aprile, persino il premio Nobel per la letteratura Günter Grass. Finora abbiamo acquistato autori da 16 paesi e 4 continenti diversi.
Come siete arrivati a pubblicare Stephen King?
Il libro che abbiamo pubblicato non è del King maestro dell’horror, ma del King intellettuale: è un saggio contro le armi. Siamo arrivati a lui grazie a Orietta Fanucci, proprietaria di Einaudi ragazzi, la casa editrice con cui io pubblico come scrittore.
Noi siamo l’unica casa editrice del Sud a far parte della rete distributiva Mondadori, così Fanucci ci ha messi in contatto proprio con la Mondadori. A questo punto abbiamo pensato di contattare uno scrittore di un certo rilievo, senza nutrire troppe speranze.
Invece l’agente di Stephen King, Roberto Santachiara (che è italiano) ha risposto, e ha spiegato all’autore il senso dell’operazione che volevamo portare avanti. Noi abbiamo fatto un’offerta che è stata accettata, e il 4 maggio uscirà il saggio “Guns“, con il sottotitolo “Contro le armi”.
Su cosa è incentrato il libro?
Si tratta di un saggio in cui Stephen King si esprime contro il libero commercio delle armi. In America naturalmente questo è un tema importantissimo, ma è molto sentito anche in altre parti del mondo. Ora il nostro obiettivo è portare King in Italia.
Ci saranno eventi per presentazione del libro, compatibilmente con le norme anti-covid?
Per ora non lo sappiamo, aspettiamo di vedere quali saranno gli esiti della pandemia. Intanto stiamo lavorando a un nostro festival da tenere in città: un festival internazionale dove porteremo autori da tanti paesi diversi, per raccontare le periferie del mondo.