È morto Salvio Cervone, “la voce di Agnano” che per decenni ha raccontato le corse al trotto all’ippodromo di Agnano. Salvio era ricoverato al Cotugno a causa del Coronavirus in condizioni già gravi, poi sono peggiorate ulteriormente, fin tanto che non c’è stato più nulla da fare e ieri mattina, 14 febbraio 2021, è deceduto all’età di 76 anni. Alle 16.45 Napoli lo ha voluto ricordare sulla pista dell’ippodromo alla presenza della Società Ippodromi Partenopei e degli operatori ippici campani sulle note di Napule è.
Salvio apparteneva alla nota famiglia di allevatori ed ippici a tutto tondo e da giovane era stato anche campione di trotto, tra i più vincenti ed apprezzati gentlemen drivers (guidatori non professionisti). Da decenni si occupava delle telecronache dall’ippodromo di Agnano, compresi i gran premi, la Lotteria e le altre competizioni.
“Scompare un pezzo della storia del trotto campano. La famiglia Cervone ha rappresentato un modello di passione, competenza, disponibilità e signorilità sempre più carente nell’ippica e nel mondo contemporaneo”, ha commentato Pier Luigi D’Angelo presidente Ippodromi Partenopei.
La scuderia della famiglia di Cervone era stata la prima campana a conquistare il Derby, nel 1973, col cavallo Unno. “Zio Salvio”, così lo chiamavano tutti, da tanti anni era una presenza fissa all’ippodromo di Agnano. Tra i tormentoni delle sue telecronache, si ricordano: “chiacchiericcia il mio cronometro”, “allacciate le cinture” e “non c’è più tiempo”, oltre ai soprannomi che aveva dato ai guidatori che erano scesi in pista ad Agnano: Enrico Bellei era “Il Cannibale”, Elena Villani era “La Pasionaria”.
Tanti sono stati i messaggi di addio che sono stati scritti sui social e in tutte le pagine dedicate all’ippica, nelle ultime ore.