“I volti di questi giovani morti ammazzati vanno tolti dalla strade ma poi vanno disegnati nelle nostre stanze, nelle stanze delle istituzioni perché questi ragazzi vanno protetti in vita, per non consegnare loro come destino il carcere o una bara. Non ci devono essere altarini consolatori, ma avere vivi i nostri giovani. È un dovere togliere quei segni del potere ma lo è anche fare molto di più affinché si spezzi quell’eredità criminale che di maschio in maschio si trasmette nelle famiglie del sistema” – commenta l’assessore alla sicurezza e Polizia locale Alessandra Clemente.
Si prosegue quindi su quanto programmato le scorse settimane per spazzare via questa idea di beatificazione della criminalità in città. I lavori sono partiti all’inizio del mese di marzo con le prime rimozioni ma subito dopo sono spuntati nuovi altarini in onore di altri criminali uccisi. L’obbiettivo del Comune è quello di spazzarli tutti via.