Una signora napoletana, attraverso la pagina Facebook “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli“, ha denunciato un disagio che potrebbe portarla a gravi conseguenze di salute, a causa di una patatineria, di quelle che si stanno diffondendo sempre maggiormente in tutto il napoletano. La signora Amalia, infatti, è incinta di due gemelli con una gravidanza a rischio che la costringerà a stare a letto fino al parto, a meno che non debba ricoverarsi perché obbligata a tenere le finestre chiuse, in quanto la canna fumaria del negozio non funziona e le entra tutta la puzza in casa, mentre le segnalazioni fatte agli organi competenti restano inascoltate o senza seguito pratico. Ecco quello che ha scritto:
“Premetto che sono incinta due gemelli 29 settimana con gravidanza a rischio costretta a letto forse fino al parto.
Il 17 luglio ha aperto sotto casa mia un negozio di patate fritte (via Toledo con un nome che scimmiotta quelle originali di Amsterdam). Non hanno la canna fumaria e il presunto abbattitore di odori e rumori NON funziona, sfiatano direttamente IN CASA MIA .
Vivo sepolta in casa senza possibilità di aprire nessuna finestra affaccianto tutte dove sfoga il negozio).
In ordine in 6 gg abbiamo fatto:
1) esposto Comune di Napoli e ASL
2) comunicazione scritta ai NAS
3) comunicazione telefonica e di persona ai Carabinieri e vigili urbani
4) sopralluogo dell’ASL da loro e da me (hanno ammesso l’invivibilità e l’emissione insopportabile di puzza)
5) sopralluogo della polizia da loro e da me (hanno ammesso l’invivibilità e l’emissione insopportabile di puzza)
CONCLUSIONE: io sono ancora immobilizzata a casa con finestre chiuse immersa nella puzza, ogni 3 ore scendo giù al palazzo per respirare e poi di nuovo a letto.
Le mie alternative? FARMI RICOVERARE.
Mi domando: deve accadere qualcosa a me o ai miei figli perché qualcuno si renda conto che è una situazione di emergenza, così come è successo a quel povero ragazzo della galleria?”