Tra i candidati a sindaco di Napoli per le prossime elezioni amministrative spicca certamente il nome di Antonio Bassolino. L’ex ministro del lavoro, già sindaco della città partenopea dal ’93 al 2000 e Presidente della Campania dal 2000 al 2010, questa mattina è stato ospite a Radio Crc e ha parlato del suo programma elettorale per Napoli.
La sicurezza sociale è uno dei punti cardine del piano di Bassolino: “E’ molto importante che ci siano effettivi diritti sociali e civili perché questo aiuta l’esercizio di doveri sociali e civili, ed è in modo giusto che noi dobbiamo saperci rapportare alla città, ed è per questo che parlo di “sicurezza sociale”, fatta di ordine pubblico, ma anche di ordine civile, di costituzione civile. Sicurezza fatta di scuola, educazione sin da bambini fino ai livelli più alti di istruzione“.
Proprio sulla scuola, Bassolino interviene parlando di chiusure in epoca covid: “In tutto il Paese sul tema della scuola avremmo dovuto avere più attenzione tenendo conto dell’importanza di questi legami, non è la stessa cosa andare a scuola, stare insieme bambine e bambini, ragazze e ragazzi, è formativo in maniera indispensabile“.
Invece sugli investimenti economici del piano educativo, Bassolino afferma: “Dobbiamo ripensare e dobbiamo rimettere in piedi un welfare nazionale, ma anche un welfare locale e municipale, una delle principali scelte dei prossimi anni e della nuova amministrazione. Welfare, anche riprendendo esperienze ed idee sperimentate a Napoli, e che bisogna rilanciare in modo aggiornato, con un occhio che guarda al futuro, è il “welfare” il tema di fondo del futuro della nostra città“.
Infine, sull’argomento caldo delle ultime settimane, reddito di cittadinanza contro “sfruttamento” del lavoro, Bassolino dice la sua: “La fiducia in se stessi, ritengo che si ottenga con il lavoro e con un lavoro dignitoso. Dobbiamo sempre di più affermare il diritto al lavoro e diritti nel lavoro, ci sono oggi forme di lavoro che sono forme di sfruttamento inaudito.
Ci sono molti abusi che bisogna contrastare e combattere, dubito che il reddito di cittadinanza sia stato una misura, in un paese e soprattutto in una città molto impoveriti dalla pandemia, che abbia avuto un senso. E’ importante che non si faccia confusione sul reddito di cittadinanza, contrastando gli abusi e sapendo che è una misura sociale, e che dentro non possono esserci misure sociali e politiche per il lavoro. Tutto deve svolgersi in modo ordinato: welfare e diritto alla formazione, lavoro, e lavoro vero e dignitoso“.