C’è gente che aspetta soltanto le occasioni giuste per sfogare sentimenti repressi. La vittoria dell’Italia a Euro2020 ha mostrato purtroppo anche i lati negativi dell’inciviltà italiana, da Nord a Sud, con i vandali che a un certo punto hanno preso il sopravvento sulla gioia della grande maggioranza delle persone. In questo articolo ci concentriamo su Napoli, ma soltanto perché è la nostra città: il discorso, identico, può essere fatto anche per Milano, Roma, Venezia, Palermo e così via. I criminali – perché di criminali si tratta – purtroppo esistono dappertutto.
La coppa a Napoli è stata salutata dagli immancabili fuochi d’artificio, i cui rifiuti però sono stati lasciati per strada. A essere interessato soprattutto il lungomare, letteralmente invaso di spazzatura che si è infilata in qualsiasi anfratto tra gli scogli. Una notte da dimenticare per i monopattini elettrici, distrutti e lanciati dappertutto. E pensare che gli autori di questi gesti spesso sono gli stessi che si fotografano con il mare ed il Vesuvio alle spalle.
A Colli Aminei un gruppo di ragazzini, per “festeggiare” un gol, se la sono presa con un albero che è stato sradicato dal marciapiede. Un comportamento assurdo, inspiegabile, che dimostra come l’indole di alcuni sia esclusivamente quella di danneggiare approfittando di una sorta di zona franca che si crea in determinate occasioni.
Segnalati numerosissimi episodi di rapine, il più grave avvenuto a Corso Garibaldi. Un poliziotto è intervenuto per sventare una rapina, ma gli è stato sparato un proiettile nell’addome. Per fortuna l’uomo non è morto e si riprenderà, ma la tragedia era dietro l’angolo.
A via Depretis uno scooter con a bordo una donna e suo figlio di 16 si è scontrato con un altro scooter. Lei è stata portata in condizioni gravi al pronto soccorso. Qui non si tratta propriamente di inciviltà, ma sicuramente di una mancanza di prudenza, un’esagerazione che mette in pericolo la vita delle persone trasformando la gioia in tragedia.
Transennata la Fontana del Carciofo a Piazza Trieste e Trento dopo gli scontri di un gruppo di ragazzi con la polizia. Si trattava evidentemente di teppisti, la cui abitudine è appunto quella di creare tensioni approfittando di occasioni in cui è più complicato essere fermati e riconosciuti dalle forze dell’ordine.