G20 a Napoli, gli attivisti sfondano la zona rossa e sfidano i potenti: “Jatevenne”
Lug 21, 2021 - Francesco Pipitone
Foto: Bees against G20
Napoli è la città scelta per il G20 sul clima, un summit dove le principali venti nazioni del mondo parleranno di cambiamenti climatici e azioni da porre in essere per fermare il surriscaldamento del pianeta. Una riunione di due giorni, il 22 e 23 luglio, dalla quale però non usciranno obblighi e decisioni vincolanti, dunque quasi una sorta di vacanza per i ministri dell’Ambiente e della Transizione Ecologica partecipanti.
Altra beffa riguarda il traffico: mentre si tiene il G20, a causa del particolare dispositivo di circolazione in città si registrano code, rallentamenti, file di auto e moto che rendono l’aria ancora più irrespirabile.
Un gruppo di attivisti ha contestato ha contestato i rappresentanti delle venti nazioni, sottolineando l’assenza, nel programma, di punti fondamentali che riguardano prima di tutto la tutela dell’ambiente a partire dalle piccole – ma grandi – cose: il verde, le piste ciclabili, le spiagge ed il mare per esempio. In Piazza del Plebiscito sono stati esposti diversi striscioni, tra cui uno che riportava la scritta eloquente Jatevenne.
“Nel pomeriggio gli attivisti e le attiviste della rete Bees Against G20 hanno fatto irruzione all’interno della zona rossa predisposta dalle forze dell’ordine in Piazza della Plebiscito. Nel giorno dell’anniversario degli orrori di Bolzaneto e della Diaz, decine di appartenenti ai comitati ambientali e studenti hanno deciso di violare simbolicamente la zona rossa imposta per permettere la vergognosa passerella dei ministri dell’ambiente prevista per domani”.
“Gli attivisti e le attiviste hanno ricordato che tra i rappresentanti dei governi già entrati in città ci sono quelli del governo Turco, lo stesso governo antidemocratico del dittatore Erdogan, che nel silenzio internazionale perseguita e trucida il popolo curdo. Napoli è la città che ha concesso la cittadinanza onoraria ad Ocalan, che è amica del popolo curdo e del Rojava. Nella nostra città il governo assassino di Erdogan non è il benvenuto!”.
“Ci vediamo domani in piazza Dante alle 16 per la manifestazione contro il G20. Dalle parole ai fatti, dal controforum all’azione. Perché la difesa della nostra terra passa anche e soprattutto dall’uso dei nostri corpi. Non temiamo zone rosse. Agire ora per salvare il pianeta”.