Molti conoscono la cosiddetta Maria ‘a barbona, la donna che vive ormai da anni sul marciapiede all’ingresso della stazione della Circumvesuviana di Porta Nolana, a Napoli, famosa per espletare i suoi bisogni fisici in pubblico, davanti a tutti. Spesso nuda, non è uno spettacolo bello a vedersi per chiunque, specialmente per i bambini, per non parlare poi dei turisti.
Qualcuno afferma che Maria sia originaria di Sorrento, dove viveva in una casa bellissima, che ha abbandonato a causa della solitudine e della noia; alcuni affermano di averla talvolta vista proprio lì, nella città che dà il nome alla penisola in cui è situata, a dimostrare che ella è effettivamente sorrentina. Vera o falsa che sia questa storia, la cosa certa è che la donna ha bisogno di aiuto materiale e soprattutto umano, perché è evidente il fatto che sia affetta da uno o più disturbi mentali, e che non può assolutamente continuare a stare lì.
Aiuto di cui avrebbero bisogno molti altri senzatetto di Napoli, che se non fosse per le associazioni di volontari sarebbero completamente abbandonati a sé stessi. Bisognosi che potrebbero essere accolti, aiutati e reinseriti nella società: strutture pubbliche e vuote ce ne sono, basterebbe attrezzarle per ospitarli, magari con il patto che devono essere gli stessi ospiti a tenerle pulite ed in ordine, e affidandogli qualche altro compito di pubblica utilità, finché non siano in grado di vivere da soli. Non sono necessarie, credo, risorse economiche insostenibili per attuare un disegno simile, il quale poi avrebbe dei risultati positivi anche dal punto di vista turistico.Ne deriverebbero vantaggi per essi stessi, per il decoro urbano, per i Napoletani.