Ancora un duro colpo per le casse del Comune di Napoli già quasi vuote. Per la sentenza del primo marzo emessa dalla dodicesima sezione civile, devono essere versati 100 milioni alla Fintecna per l’acquisto di alcuni suoli comprati 22 anni fa nell’area di Bagnoli.
Il Comune nel 2000 decide di acquisire circa due milioni di metri quadrati per effettuare la bonifica e crea BagnoliFutura cedendole i terreni. Viene pagata una prima tranche di 20 milioni poi la bonifica non verrà mai fatta e la società fallirà. Così Fintecna per riscuotere i cento milioni chiama in causa l’acquirente iniziale, il Comune di Napoli. Per la Repubblica tale importo ammonta ad una stima del perito datata 2002:
“187.680.953 il valore dei suoli, dai quali detrarre il costo delle attività di bonifica pari a 87.821.216. E così al Comune restano da versare ancora circa 80 milioni “ oltre gli interessi legali di mora dall’aprile 2004 sino al saldo effettivo”. E in più i compensi dei legali: 174.460 euro“.
Una vera beffa secondo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ai giornalisti spiega che il Comune farà appello:
“Questa sentenza che in parte ci aspettavano, quando ho assunto l’incarico di Commissario ho sempre detto che la questione Bagnoli deve partire da un presupposto di chiarezza. Ci sono contenzioni che si trascinano da decenni qua parliamo non di privato ma varie articolazioni dello stato, non c’è chiarezza sui programmi di bonifica. Penso che il tema di Bagnoli sia uno di quelli su cui ci siamo spesso scontrati, tante parole, polemiche ideologiche ma nessuno affronta nel merito la questione. Questo non è il solo contenzioso che c’è, adesso noi ci troviamo con il Comune per una serie di questione che derivano dal passato, ci troviamo non solo a non avere a disposizione quei suoli ma poi dobbiamo pagare 100 milioni per suoli non suoi. La gestione non è stata fatta in maniera ottimale, alla fine pagano sempre i cittadini napoletani. Non posso accettare che i cittadini devono pagare per un terreno non loro, mai bonificato e che sono le vittime. Ci opporremo in appello a questa sentenza che non risponde alla nostra difesa, questo però è anche un problema politico che va gestito a livello nazionale“.