Anastasiia, donna ucraina bruciata dal compagno. Il racconto drammatico della figlia di 5 anni sopravvissuta all’incendio.
Come riporta ilmattino.it, la bimba ha smontato l’alibi dell’indagato, che aveva detto di non trovarsi in casa al momento dell’incendio. La piccola, avrebbe riferito che, la notte prima dell’incendio, la madre e il compagno avevano avuto un litigio e che quando sono divampate le fiamme, l’indagato era rimasto “indifferente”.
Dmytro Trebmach, ora si trova in carcere per l’omicidio di Anastasiia Bondarenko, la 23enne ucraina morta carbonizzata il 10 marzo scorso in un appartamento del Borgo Sant’Antonio Abate, nel centro di Napoli. Secondo quanto raccontato dalla piccola l’uomo non avrebbe fatto nulla per aiutare né lei e né la mamma.
Secondo i verbali delle deposizioni della bambina, la piccola si sarebbe aggrappato “alla mano dell’uomo come per bloccarlo, incurante di tutto ciò che stesse accadendo tira dritto e guadagna l’uscita dell’abitazione e va via“.
Quello stesso giorno, Dmytro Trembach aveva telefonato alla madre di Anastasiia, che si trovava in Ucraina: “Io ho bruciato Anastasia” e “puoi comprare i fiori per il funerale“.