Le mani della camorra sugli appalti assegnati in diversi importanti ospedali di Napoli. È questa l’inchiesta che ha spinto i sostituti procuratori Celeste Carrano, Henry John Woodcock e Francesco Raffaele a rinviare a giudizio 48 persone.
Tra gli indagati spiccano esponenti della criminalità organizzata del quartiere Vomero, funzionari pubblici di alcuni ospedali del capoluogo partenopeo (come il Cardarelli, l’azienda “dei Colli” e il Nuovo Policlinico, tutti inseriti nell’elenco delle parti offese) ed ex sindacalisti. Come reso noto dalle agenzie di stampa, il meccanismo (svelato da alcuni collaboratori di giustizia) era semplice: i funzionari “cucivano” gare d’appalto su misura per imprese in stretti contatti con clan della camorra. Tanti i settori toccati, da quello del trasporto degli ammalati alle onoranze funebri, passando per le imprese di costruzione e di pulizie, e addirittura sull’installazione dei distributori di merendine e bibite nei nosocomi. Anche i parcheggiatori abusivi avrebbero pagato un pizzo per sostare fuori le strutture ospedaliere.
48 gli indagati rinviati a giudizio.
“Secondo le accuse funzionari confezionavano le gare su misura per imprese in stretti contatti con il clan C.-C., incaricato – dalla cosiddetta “alleanza di Secondigliano” – di taglieggiare le ditte che fornivano servizi per quelle strutture. Lo scorso 22 Ottobre la Squadra mobile di Napoli – coordinata dalla Dda, Direzione distrettuale antimafia – ha notificato agli indagati le 48 misure cautelari – 36 in carcere e 10 ai domiciliari – per lo più nei confronti di dipendenti pubblici ed ex sindacalisti – e 2 divieti di dimora in Campania. Il Giudice per le indagini preliminari di Napoli, Maria Luisa Miranda, ha fissato per il prossimo 15 Aprile – nell’aula bunker del nuovo Palazzo di giustizia – l’udienza in camera di consiglio“.