Il Maschio Angioino verrà arricchito con una straordinaria opera d’arte contemporanea che sarà installata in maniera permanente. Lo ha annunciato il una nota il Comune di Napoli, che con il progetto Partenope ha vinto un bando del Ministero della Cultura conseguendo il punteggio massimo nell’ambito della seconda edizione del PAC 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea. La città riceve così un finanziamento di 150mila euro.
Si tratta di una statua che sarà posta su una terrazza panoramica del castello; rappresenterà l’unione tra antico e moderno e si legherà, oltre che alla collezione del museo, alla storia e alla cultura della città. Realizzata dall’artista Francesco Vezzoli, è intitolata Partenope ed è concepita come pezzo unico, ispirata alle figure “mitiche” della sirena Partenope e del coccodrillo, che richiamano al contempo la storia della città di Napoli e una leggenda legata a Castel Nuovo.
La sirena Partenope rappresenta il simbolo della fondazione della città di Napoli. Come racconta Omero nel XII canto dell’Odissea, Partenope non accettò mai il rifiuto di Ulisse e, per il dolore, si suicidò gettandosi da una roccia. Le onde del mare portarono il suo corpo fino al golfo di Napoli e, più precisamente, sull’isolotto di Megaride, dove il corpo della sirena si dissolse prendendo la forma della città: la sua testa è la collina di Capodimonte e la sua coda si posa lungo la collina di Posillipo.
La figura del coccodrillo, invece, è legata a una leggenda narrata da Benedetto Croce nel libro Miti e leggende napoletane (1919). In questo testo, il filosofo racconta come nei sotterranei del Maschio Angioino ci fosse un alligatore trasportato dall’Egitto dalla regina Giovanna II. Il coccodrillo, al quale la regina pare desse in pasto i suoi amanti, era solito sbranare i prigionieri rinchiusi nei sotterranei del castello. Fino al 1875, inoltre, come testimonia una celebre foto di Robert Rive, sulla sommità della porta bronzea di Castel Nuovo fu realmente esposto un coccodrillo. Si tratta di un soggetto cui, nel 2001, Nino Longobardi aveva dedicato un intervento parietale di grandi dimensioni (disegnato in una sala del Maschio Angioino).
Una possibile collocazione dell’opera è la terrazza affacciata sul porto, al primo piano di Castel Nuovo. L’opera di Vezzoli si pone come obiettivo quello di riattivare queste due leggende legate alla città di Napoli, attraverso un dialogo diretto con il luogo d’esposizione e con la storia e la cultura napoletana.
“Il contributo del Piano per l’Arte Contemporanea servirà a Castel Nuovo per acquisire un’opera di un artista vivente di grande rilievo, che possa valorizzare, insieme ai propri spazi e alla propria collezione, l’immagine di uno dei luoghi più rappresentativi di Napoli. Si arricchisce così l’offerta turistico-culturale della nostra città alzando ulteriormente la rispettiva qualità a livelli nazionali ed internazionali”, così il sindaco Gaetano Manfredi.
Francesco Vezzoli è nato nel 1971 a Brescia. Ha studiato alla Central St. Martin’s School of Art di Londra, attualmente vive e lavora a Milano. È oggi uno degli artisti italiani contemporanei di maggiore successo al mondo. Ha partecipato diverse volte alla Biennale di Venezia, ha preso parte alla 26a Biennale di San Paolo nel 2004, alla Whitney Biennial nel 2006, alla 6a Biennale di Istanbul nel 1999 e a Performa nel 2007 e nel 2015. Vezzoli ha esposto nei più importanti spazi nazionali e internazionali: il New Museum of Contemporary Art di New York (2002), il Castello di Rivoli (2002), la Fondazione Prada di Milano (2004; 2005; 2017), la Tate Modern di Londra (2006), il Solomon R. Guggenheim Museum di New York (2007), la Kunsthalle di Vienna (2009), il Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2009), il Moderna Museet di Stoccolma (2009-10), il Garage CCC, Mosca (2010), il MAXXI di Roma (2013), il MoMA PS1 di New York (2014), Museion di Bolzano (2016) e il Nouveau Musée National de Monaco (2016).
Vezzoli è stato il primo artista italiano a realizzare un’opera site-specific per piazza della Signoria di Firenze, con il progetto Francesco Vezzoli in Florence (2021). Tra i suoi lavori più recenti si segnala anche Palcoscenici archeologici. Interventi curatoriali di Francesco Vezzoli, allestito nel 2021-22 al Parco Archeologico e al Museo di Santa Giulia a Brescia.