Dmytrii, 5 anni appena e una patologia rara che non gli permetteva di mangiare ed alimentarsi come un bambino normale. Il piccolo è arrivato a Napoli dall’Ucraina, con un corridoio umanitario, per sottoporsi ad un delicato intervento di ricostruzione dell’esofago all’ospedale Santobono. L’operazione era riuscita e ha consentito al piccolo di iniziare a mangiare cibi solidi.
Ad annunciarlo è lo stesso ospedale napoletano che mostra il bimbo a pochi mesi di distanza sorridente mentre mangia dei biscottini: “Vi ricordate del piccolo Dmytrii, il bambino ucraino arrivato questa estate a Napoli con la sola speranza di trovare finalmente una cura alla patologia congenita rara di cui soffriva e che lo ha costretto ad alimentarsi, fin dalla nascita, solo attraverso un sondino? Ebbene oggi siamo felicissimi di pubblicare una delle prime foto in cui Dmytrii mangia normalmente, portando il cibo alla bocca per la prima volta in vita sua! Eccolo qui con il suo meraviglioso sorriso che mangia biscottini. Per questo incredibile risultato vogliamo ringraziare il nostro bravissimo chirurgo Giovanni Gaglione che con il suo team e grazie ad un intervento particolarmente delicato e complesso ha restituito una vita normale a Dmytrii.
Grazie a Gigi D’Alessio che ha sostenuto l’accoglienza dei profughi ucraini con una importante raccolta fondi; grazie alla nostro direttore generale, Rodolfo Conenna, che ha da subito aderito al corridoio umanitario per la cura dei piccoli pazienti provenienti dalle zone di guerra e grazie al presidente della Regione Vincenzo De Luca tra i primi in Italia rendersi disponibile per il sostegno e l’accoglienza dei profughi ucraini. Perché i risultati più importanti si raggiungono sempre con il contributo di tutti!!“.
Il piccolo era affetto dalla nascita da atresia dell’esofago, una patologia congenita rara che provoca una malformazione dell’apparato digerente superiore che impedisce il passaggio di qualsiasi sostanza dalla bocca allo stomaco. Fin dai primi giorni di vita, Dmytrii è stato alimentato solo con un sondino che, attraverso una stomia addominale, si collega direttamente allo stomaco.
“L’esofago mancante è stato ricostruito utilizzando un tratto di colon ascendente che è stato fatto passare dietro lo sterno fino al collo. L’intervento è stato lungo ed estremamente delicato ma, in assenza di complicazioni, consentirà al bimbo di avere una vita normale e, dopo una adeguata riabilitazione, di iniziare finalmente a mangiare cibi solidi” – aveva spiegato il dottor Gaglione.
“Il piccolo già in passato era stato sottoposto a un intervento chirurgico che, purtroppo, non era risultato risolutivo e sarebbe dovuto essere operato nuovamente in Ucraina, quando è esploso il conflitto. Grazie alle associazioni attive sul territorio è stato possibile il suo trasferimento e, immediatamente, è stato preso in carico dal nostro personale. Ad accompagnarlo in questo delicato percorso c’è la mamma, ospitata presso gli alloggi della Fondazione Santobono-Pausilipon” – aveva raccontato il direttore generale Rodolfo Conenna.
“In questi mesi, su impulso della Regione Campania e del presidente De Luca, abbiamo assistito circa un centinaio di piccoli profughi arrivati da noi con mezzi di fortuna e abbiamo aderito ai corridoi umanitari per assicurare continuità assistenziale a pazienti affetti da patologie oncologiche o croniche. Purtroppo ci troviamo di fronte a un conflitto che potrebbe durare ancora a lungo ed è fondamentale dare ognuno il proprio contributo. Assicurare cure e assistenza a chi arriva dalle aree colpite dalla guerra è una delle nostre priorità” – aveva concluso.