Si chiama Guglielmo Caruso il tifoso partenopeo che, in metro a Milano, ha zittito alcuni ragazzi che stavano intonando un coro contro i napoletani. La sua risposta ha fatto il giro del web, tanto da essere raggiunto da Gianni Simioli, conduttore radiofonico de La Radiazza, per un’intervista.
“Noi non siamo napoletani” – ha urlato il gruppo nel bel mezzo della folla presente in metro. Il celebre ritornello è stato però interrotto da Guglielmo, seduto tra i passeggeri, che con la tipica ironia partenopea, con un tono pacato e gentile, ha risposto loro: “Che peccato ragazzi. Non fa niente, ognuno nasce con un problema”.
Una replica sarcastica, e per nulla carica d’odio, che ha fatto sorridere il popolo partenopeo. Poco dopo, raggiunto dai microfoni de La Radiazza, Guglielmo ha spiegato: “Ora sono in treno, sto tornando da Milano. Dobbiamo rispettare le culture, come dicevo ai miei amici sono nato nella cultura di ‘Giulietta sì na zo***la’”.
“Ho avuto la fortuna di incontrare un gruppo di gente più o meno intelligente, senza avere interlocutori pericolosi. Sono stato fortunato, la mia è stata una reazione immediata perché io detesto questo tipo di tifo. Tipo sfottò è una cosa che mi piace e deve esistere”.
Quel “tipo di tifo”, tuttavia, diventa sempre più insistente e continua ad estendersi anche oltre l’ambito calcistico. Ne è un esempio il tormentone “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta” divenuto una vera e propria hit su Spotify (poi eliminato dalla piattaforma) fino ad essere cantato a squarciagola tra i corridoi dell’Euroma2, noto centro commerciale della capitale.