Napoli – Venerdì 30 settembre sono arrestati dalla Guardia di Finanza due agenti della Polizia Municipale e un imprenditore, accusati di avere accettato delle mazzette in cambio del silenzio sull’esecuzione di lavori abusivi. Il gip del Tribunale, su richiesta della Procura, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare poiché i tre sono gravemente indiziati dei reati di corruzione, falso in atto pubblico e ricettazione.
Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, l’imprenditore avrebbe dato una somma di denaro a uno dei vigili urbani per avere la possibilità di proseguire i lavori abusivi che aveva già intrapreso. Dopo aver accettato la tangente i due agenti della Polizia Locale di Napoli avrebbero attestato la falsa circostanza che nessun lavoro era in corso, nascondendo di fatto tutto l’operato abusivo già commesso e che l’imprenditore avrebbe continuato a commettere.
Qualche mese fa un episodio analogo è accaduto a Ercolano, in provincia di Napoli. Un luogotenente della Polizia Municipale fu posto agli arresti domiciliari perché accusato di aver intascato delle mazzette per regolare situazioni di abuso edilizio. Secondo gli inquirenti il Luogotenente ed un geometra di sua fiducia erano gravemente indiziati, in concorso tra loro, dei reati di induzione indebita a dare o promettere utilità e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il provvedimento fu emesso in seguito ad una complessa attività d’indagine, avviata nel mese di ottobre 2020, in base alla quale un Luogotenente della Polizia Municipale del Comune di Ercolano, nell’esercizio delle sue funzioni, avvalendosi della collaborazione di un libero professionista di sua fiducia, avrebbe offerto a privati cittadini prestazioni volte a risolvere o a regolarizzare situazioni di abuso edilizio, in cambio di un corrispettivo in denaro.