Sangiuliano come Franceschini: “Biblioteca Nazionale trasferita nell’Albergo dei Poveri”
Dic 22, 2022 - Francesco Pipitone
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano
L’Albergo dei Poveri ospiterà la Biblioteca Nazionale di Napoli che attualmente si trova a palazzo Reale. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano conferma il progetto del suo predecessore, Dario Franceschini, che era stato travolto da critiche in particolar modo da movimenti e associazioni del territorio.
Sangiuliano: la Biblioteca Nazionale nell’Albergo dei Poveri
“Sarà una nuova sede della Bibliteca Nazionale, diverrà un centro di diffusione dei saperi avanzato e moderno per la città, per il Sud, per l’Italia e per il Mediterraneo sul modello di quanto venne realizzato a Parigi ai tempi di Mitterand e Chirac” – così Sangiuliano in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano Il Mattino.
Le proteste
Questo progetto, tuttavia, aveva già trovato l’opposizione di moltissime realtà e istituzioni locali, nonché degli stessi lavoratori dell’antichissima biblioteca. “Una enorme biblioteca a piazza Carlo III diventerebbe un corpo estraneo in una zona che non ha mai vissuto di libri“ – ha dichiarato Fausto Nicolini, regista e scrittore. In effetti la piazza si trova in un’area degradata di Napoli e considerata periferica a causa degli scarsi collegamenti pubblici con il resto della città. A ciò si aggiunge, inoltre, il pessimo stato nel quale oggi giace l’ex Albergo dei Poveri, struttura monumentale importantissima, ma abbandonata a sé stessa.
“Il trasferimento nell’ex Albergo dei Poveri, per come attualmente è vista la città, significa mandarla in periferia senza possibilità, peraltro per la tipologia di biblioteca, che la zona di Piazza Carlo III sia riabilitata da un punto di vista urbanistico e di frequentazione” – afferma il filosofo, poeta e docente dell’Università di Napoli Federico II Eugenio Mazzarella. Poi prosegue, commentando la proposta di Franceschini: “Significa mandare le umanidis in periferia in una società che ha poca attenzione alla cultura umanistica”.