Napoli perde un altro pezzo di storia: è morto Marcello Colasurdo, il grande cantore delle tradizioni partenopee, da molti conosciuto come il re della tammurriata. Il triste annuncio è comparso sui suoi profili social, scritto dai suoi affetti più cari.
Stando a quanto rende noto Il Mattino, l’artista era già malato da tempo e soprattutto negli ultimi tempi non godeva di buone condizioni di salute. Lui stesso nel 2022 aveva raccontato di essere diventato cieco a seguito di una caduta, riportando anche un trauma cranico.
Il re della tammurriata si è spento all’età di 68 anni e, a poche ore dal decesso, è comparso sul suo profilo Facebook un messaggio, scritto dai suoi cari ma che rispecchia in pieno il suo animo: “Adesso alzate le vostre tammorre nell’alto dei cieli e suonate per me“.
“Io da lì continuerò a suonare per voi nei cerchi della terra e dei Campi Elisi. Grazie a tutti per l’amore che mi avete dato (scritto da un’altra persona rispecchiando il suo pensiero” – si conclude così un messaggio che suona quasi come un addio del cantore stesso.
Nato a Campobasso, si trasferì a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, all’età di dieci anni. Interprete della canzone tradizionale vesuviana e voce storica degli Zezi, di cui è stato componente per diciotto anni, dal 1996 è stato il leader dei Marcello Colasurdo Paranza.
Numerose le sue collaborazioni dal vivo o in studio con i rappresentanti della musica popolare (o ad essa collegati) italiana: dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare ad Enrico Capuano ai Modena City Ramblers; dagli Almamegretta ai 99 Posse; dalla Orchestra Popolare Campana a Daniele Sepe.
Marcello Colasurdo è stato, inoltre, attore di cinema e teatro, lavorando per registi come Federico Fellini al cinema, e Mario Martone al teatro.