La Venere degli Stracci di Pistoletto in fiamme a Piazza Municipio, e subito è partita la gara a chi dice a voce più alta che sostanzialmente Napoli fa schifo. Prima di sapere cosa sia successo realmente. Non si tratta di difendere l’indifendibile: qualora venga accertato che qualcuno, di proposito, abbia dato alle fiamme l’opera d’arte, il gesto dovrebbe essere condannato duramente e senza alcuna riserva. Scagliandosi ovviamente contro l’autore e non la città intera che conta un milione di abitanti.
A cominciare dal sindaco Gaetano Manfredi che parla di necessaria “risposta della città” che ci deve essere, a cui si è aggiunto il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, che invece asserisce che si tratta di “Una vergogna per la città”. Senza parlare dei tantissimi che si stanno sfogando con i soliti “Mi vergogno di essere napoletano”, manifestando l’assurdità logica con cui fanno ricadere su di sé le azioni degli altri in nome di una pretesa responsabilità personale per quanto fatto dagli altri.
Attualmente sono in corso le indagini per comprendere la dinamica dell’accaduto. Non si esclude che qualcuno possa avere appiccato l’incendio, certo, ma ricordiamo che si trattava di un mucchio di stracci esposti alle intemperie ed agli agenti atmosferici. Allo stato attuale delle conoscenze a disposizione, la combustione potrebbe essere avvenuta anche per altre cause, magari un pezzo di vetro attraversato da un raggio di sole.
Qualunque sia il modo in cui si è sviluppato l’incendio (una delle ipotesi è una presunta sfida social) non ha senso comunque estendere la vergogna del singolo autore a tutta la cittadinanza che in realtà aveva ben accolto l’installazione dell’opera. La Venere degli Stracci, è vero, non aveva ricevuto apprezzamenti unanimi, ma possiamo affermare che sia una fortuna per l’opera stessa: l’arte deve avere tra i propri scopi anche quello di scatenare dibattiti e polemiche. È successo anche con i grandi maestri del passato, compresi Michelangelo o Caravaggio. È giusto e normale che sia così anche oggi. I consensi, in questo caso, erano stati comunque piuttosto diffusi, tanto che l’opera era una delle più visitate e cercate in città.