Gaetano Manfredi ha pubblicato la foto degli ombrelloni gratis che il Comune di Napoli concede alle persone disabili sulle spiagge pubbliche del lungomare Caracciolo e di Bagnoli. Una iniziativa certamente positiva, pur limitata in un cerchio estremamente circoscritto costituito dalla limitatezza delle spiagge libere a Napoli e dal fatto che l’arenile più grande della città è caratterizzato da un mare non balneabile.
“Un nuovo passo concreto per restituire il mare ai napoletani”, commenta così Manfredi il quale però dimentica che su 27 chilometri di costa, a Napoli ci si può tuffare in acque sicure e balneabili, e da una spiaggia, soltanto per circa 200 metri. In corrispondenza dei due grandi arenili della città, quelli di San Giovanni a Teduccio e Bagnoli, il mare è inquinato.
A chi non può permettersi di pagare decine di euro al giorno per un bagno resta così soltanto la costa rocciosa, quella di Marechiaro, inaccessibile a bambini, anziani e disabili per la sua conformazione. Non solo: a meno che non si abbiano “mezzi propri” (anche una canoa per esempio) raggiungere una non-spiaggia come lo Scoglione costa circa 5 euro da corrispondere al barcaiolo per il tragitto di andata e ritorno.
Quello di Manfredi sembra insomma uno spot per ricevere applausi, più che sostanza che si può tradurre nella speranza di un futuro dove Napoli possa non essere più una città di mare che nega il mare ai suoi abitanti. Nel frattempo i partenopei stanno ancora aspettando aggiornamenti sulle presunte piattaforme rimovibili sul lungomare, quelle di cui ha parlato recentemente l’assessore Edoardo Cosenza e che potrebbero essere installate a formare una sorta di grande lido. Esclusivamente pubblico, si spera.