Ecco l’anteprima del servizio che andrà in onda nella prossima puntata di Report, la trasmissione di Milena Gabanelli che dopo aver tentato, senza riuscirci, di demolire il mito del caffè a Napoli, questa volta ci riprova con la pizza, l’alimento di gran lunga più noto e apprezzato di tutto il mondo. Bernanrdo Iovene, giornalista partenopeo, è l’esecutore materiale di entrambi gli attacchi, il quale poi è andato nel Veneto di Godina (l’assaggiatore di caffè di cui prima) a cercare supporto alla teoria secondo cui la pizza potrebbe essere cancerogena: la riposta del dottor Guido Perin è condizionata, come dice egli stesso, dalla mancanza di studi in materia, che l’eventuale cancerogenità è da dimostrare, ciò nonostante la conclusione cui si giunge è che la pizza napoletana, la vera pizza, non è buona. A questo punto scatta il paragone con Milano, Roma, Firenze e Trieste, dove l’incriminata nuvola di fumo non si sviluppa, dimenticando ad esempio tutti gli alimenti preparati con il metodo dell’affumicazione, del cospargimento con la cenere o l’antica maniera di cucinare dell’uomo, cioè attraverso la combustione del legno, usanza che ha resistito fino alla diffusione delle moderne cucine a gas.
Lo sappiamo tuttavia, i turisti qui non devono venirci e quello che c’è di buono a Napoli deve diventare italiano: la pizza è sicuramente uno di questi, anche perché fa campare le altre città italiane, le quali spesso e volentieri truffano i turisti facendo pagare decine di Euro una schifezza che chiamano “pizza”, ma pizza non è, mentre i mali devono restare partenopei. ItaliaUnita S.p.A., un marchio nato 153 anni fa.