Il mondo del basket piange la scomparsa del cestista statunitense Brandon Hunter. Ad annunciare la morte del 42enne è stata la Ohio University (di cui Hunter era una vera e propria leggenda) che con un comunicato molto toccante ha salutato l’ex giocatore. L’improvvisa dipartita ha colpito da vicino anche la città di Napoli, dove l’atleta nel 2006 aveva disputato tredici partite con la casacca azzurra raggiungendo i play-off viaggiando con discrete medie.
Draftato in NBA nel 2003 dai Charlotte Bobcats (che successivamente con Michael Jordan diventeranno Charlotte Hornets), il classe 1980 dopo una stagione senza mai giocare passa ai Boston Celtics l’anno successivo per poi chiudere la sua esperienza americana agli Orlando Magic. Forte di voler provare nuovi stimoli, il cestista si sposta in Europa esattamente al Panathinaikos nel 2006 dove rimane per metà stagione prima di firmare col Napoli nel marzo dello stesso anno. In terra partenopea Brandon gioca a discrete cifre una ventina di minuti a partita, collezionando 13 presenze tra cui 6 nei play-off chiusi con una media di 7 punti e 7 rimbalzi a partita. Nella stessa estate continua il suo girare in Italia: dopo aver subito il rifiuto dalla Carpisa Napoli, il cestista si sposta a Livorno viaggiando a medie altissime che l’anno dopo gli assicurano la chiamata dalla Pallacanestro Biella dove disputerà anche lì un’ottima stagione.
L’ultimo sussulto di carriera arriva nella stagione 2008/09 con la Sutor Montegranaro dove tiene quasi una doppia doppia di media tra punti e rimbalzi. Dopodiché la sua carriera crolla: prova a girare tra Turchia, Germania, Lettonia e Israele senza particolare fortuna prima di spostarsi in Francia con le maglie di Orleans e Evreux. Anche qui però il Brandon visto non sembra essere quello dei migliori e infatti dopo un ultimo tentativo, a fine 2013 annuncia il ritiro dal mondo della pallacanestro.