Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei sta attirando l’attenzione di media e cittadini a causa dell’incremento, nell’ultimo periodo, del verificarsi di scosse di terremoto collegate al fenomeno del bradisismo. Abbiamo deciso di pubblicare il contenuto del piano di evacuazione non perché vi sia una necessità dovuta al peggiorare del livello di allerta, ma per dare alla cittadinanza un’informazione utile a tranquillizzare coloro che, immaginando un peggioramento della situazione, non sanno quale sarebbe il proprio destino. Ricordiamo che attualmente il livello di allerta è di colore giallo (“Attenzione”) ormai da qualche anno.
Le zone a rischio per l’attività sismica e vulcanica dei Campi Flegrei sono divise in rossa e gialla. Le informazioni si trovano sul portale Iononrischio, la campagna di comunicazione della Protezione Civile, e sul sito della Protezione Civile stessa.
La zona rossa comprende l’area esposta alla possibile invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Fanno parte della zona rossa i Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto; parte dei Comuni di Giugliano in Campania e Marano di Napoli; alcuni quartieri di Napoli: Soccavo, Pianura, Bagnoli, Fuorigrotta e parte dei quartieri di San Ferdinando, Posillipo, Chiaia, Arenella, Vomero, Chiaiano e Montecalvario.
La zona gialla comprende l’area esposta al pericolo di ricaduta di lapilli e ceneri vulcaniche, il cui accumulo potrebbe danneggiare alcuni edifici. Fanno parte della zona gialla i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli, Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli: Arenella, Avvocata, Barra, Chiaia, Chiaiano, Mercato, Miano, Montecalvario, Pendino, Piscinola, Poggioreale, Porto, San Carlo all’Arena, San Ferdinando, San Giovanni a Teduccio, San Giuseppe, San Lorenzo, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Stella, Vicaria, Vomero e Zona Industriale.
Per la zona rossa l’unica misura di salvaguardia è l’allontanamento della popolazione prima dell’inizio dell’eruzione. Le persone possono decidere se trovare autonomamente una sistemazione al di fuori delle zone a rischio oppure usufruire della sistemazione offerta dallo Stato nella Regione o Provincia Autonoma gemellata con il proprio Comune.
Per la zona gialla l’allontanamento della popolazione sarà valutato a evento in corso, in base alla direzione dei venti e all’entità dell’eruzione.
Già nella fase di “preallarme”, le persone che vogliono allontanarsi possono farlo ma solo autonomamente. Potranno trasferirsi presso una sistemazione alternativa (es. seconda casa, da parenti o amici, casa in affitto) ricevendo un contributo economico da parte dello Stato.
Alla dichiarazione di “allarme” invece tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:
– prime 12 ore per permettere alle persone di prepararsi e per predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico;
– successive 48 ore per la partenza contemporanea ma cadenzata della popolazione da tutti i Comuni della zona rossa, secondo un cronoprogramma definito nei piani comunali;
– ultime 12 ore, come margine di sicurezza per la gestione di eventuali criticità e per consentire l’allontanamento anche degli operatori del sistema di protezione civile.
Per chi sceglie di essere assistito è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane. In questo caso, lo spostamento assistito delle persone dalle “Aree di attesa”, definite nel Piano di protezione civile di ogni Comune, alle “Aree di incontro”, individuate fuori dalla zona rossa, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nelle Regioni e Province autonome gemellate è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni, per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità e i disagi alla popolazione.
Chi sceglie di spostarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione alternativa fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente. La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.
Gli sfollati di Monte di Procida andranno in Abruzzo e Molise; quelli di Bagnoli in Basilicata e Calabria. Da Giugliano andranno a Bolzano e Trento; quelli di Soccavo saranno destinati in Emilia-Romagna. Parte della popolazione di Chiaiano raggiungerà il Friuli-Venezia-Giulia; quella di Fuorigrotta andrà nel Lazio e parte di Marano di Napoli in Liguria.
Gli abitanti di Pozzuoli andranno in Lombardia; quelli di Bacoli saranno divisi tra Marche e Umbria. Parte del Vomero tra Piemonte e Valle d’Aosta; gli abitanti di Pianura in Puglia. Parte della popolazione di San Ferdinando e quella di Chiaia andranno in Sicilia, mentre quella di Posillipo andrà in Sardegna. Per gli abitanti di Quarto la destinazione sarà la Toscana, mentre parte della cittadinanza di Arenella andrà in Veneto.