Angelina Mango, perché ha sangue partenopeo: “Parlo Napoletano come parlo Italiano. Ho sempre tifato Napoli”

Angelina Mango in tou a Napoli: la scaletta del doppio concerto


Non è nata a Napoli, ma parla in Napoletano e tifa per il Calcio Napoli. Parliamo di Angelina Mango, artista amatissima dal pubblico partenopeo così come suo padre, Pino Mango, scomparso nel 2014. In tanti si chiedono come mai Angelina parli l’idioma partenopeo e sia molto legata alla città: le ragioni personali sono senz’altro supportate da un retroterra storico e culturale, visto che la ragazza è nata e cresciuta ad una manciata di chilometri dalla Campania, senza dimenticare che il dialetto lucano ha parecchi punti di contatto con la Lingua Napoletana.

Angelina Mango: “Parlo Napoletano come parlo Italiano”

Nell’ambito della serie La Conferenza Stampa, trasmessa su RaiPlay, Angelina Mango ha parlato proprio del suo rapporto con Napoli“Non sono di Napoli ma di un paese più a Sud. Il mio dialetto è però molto vicino a quello campano e molte frasi che utilizzo quando scrivo, le sento da quando ero piccola. ‘Che t’o dico a fa’ lo dico anche io quando parlo. Quindi fa parte di me. I riferimenti che però faccio a Napoli non riguardano la mia infanzia perché non sono cresciuta lì. La cosa bella di fare musica è che si è liberi di andare dove si vuole e di parlare qualsiasi lingua. Ed io parlo il Napoletano come parlo l’Italiano o come parlerei volentieri l’Inglese o lo Spagnolo. E proprio perché la musica toglie i confini che io posso cantare in napoletano senza appropriarmi di nessuna specifica cultura. Ma allo stesso tempo posso, in qualche modo, appropriarmi di tutto, proprio perché faccio musica”.

“Ho sempre tifato Napoli”

In una intervista concessa a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli aveva invece parlato della fede calcistica: Ho sempre tifato Napoli. Sono cresciuta ad un’ora e mezzo dalla città. Però faccio fatica a seguire il calcio. Sono venuta a Napoli a ferragosto, avevo tre ore tra un aereo ed un treno e sono stata a Spaccanapoli per respirare l’aria napoletana. Napoli è come se fosse una persona, è una città umana e sensibile. Mi sembrava il posto giusto dove ambientare la storia di ‘Che t’o dico a fa’ e mi piace il fatto che il mio tour parta da Napoli”.

Il sangue di Angelina Mango è sangue napolitano

Il tutto è chiaramente supportato, come dicevamo, da ragioni storiche, sociali e culturali. Non dimentichiamo che il Sud è unito dal 1130 e per circa 6 secoli la città di Napoli è stata la capitale del Mezzogiorno, una capitale che da Maratea (dove Angelina è nata) e Lagonegro (dove è cresciuta) dista neanche duecento chilometri. I dialetti, le usanze, i modi di dire, le tradizioni sono spesso molto simili se non identici a quelli napoletani. D’altra parte non dimentichiamo che, finché non c’è stata l’annessione alRegno d’Italia, la cittadinanza degli abitanti del Sud era ufficialmente napolitana.

Infine, come non sottolineare che proprio la Basilicata ed in particolare la provincia di Potenza sono una delle zone in cui sono nati ed hanno operato i più celebri briganti, ossia i componenti di quell’esercito legittimista che si contrappose all’esercito sabaudo per la restaurazione del Regno delle Due Sicilie. Il sangue di Angelina Mango, possiamo tranquillamente dirlo, è sangue napolitano.

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