Nella puntata odierna di Mattino Cinque è stato riservato uno spazio ai buoni e ai cattivi della settimana, nominati da Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Il Giornale. Nei dieci minuti dedicati si è parlato dei falsi invalidi, e il conduttore ha affermato che è di Napoli il rione con la più alta percentuale di individui che percepiscono il sussidio senza averne diritto, cioè il rione Santa Lucia. Ora, a parte che sembra molto inverosimile l’esistenza di una classifica basata su dati raccolti addirittura rione per rione (tra poco si inventano anche quelle per pianerottolo), bisogna dire che i numeri forniti dall’INPS circa i falsi invalidi, che sarebbero stati il 23% del totale, cioè quasi uno su quattro, sono privi di fondamento.
Grazie a Fish Onlus, la Federazione italiana per il superamento dell’handicap, sappiamo come sono avvenuti i controlli dell’INPS , i quali hanno interessato 850.000 persone titolari di pensione o indennità di accompagnamento. Queste verifiche straordinarie hanno portato alla revoca 67.225 provvidenze, perciò il 7,9% del totale, cifra lontana dal 23% dichiarato dal Presidente Mastropasqua. Ma questo 7,9% è esso stesso gonfiato, in quanto è comprensivo delle revoche operate nei confronti di chi percepisce il sussidio solo in determinate fasi della propria malattia, quali i malati di tumore che lo percepiscono solamente durante il ciclo di chemioterapia, e che se lo vedono sospeso al termine di questo: qui non siamo di fronte a falsi invalidi, però le revoche vengono fatte rientrare all’interno dei dati forniti dall’INPS.
Non è finita qui però, dato che è possibile riportare quanto afferma il Comitato regionale INPS Sardegna. All’inizio del 2011 l’INPS nazionale aveva diffuso dati affermanti che la Sardegna era la regione italiana con più falsi invalidi, essendovi state revoche nel 53% dei casi, e Sassari la provincia peggiore, avendo fatto registrare il 76% di falsi invalidi. Il comitato sardo, tuttavia, ha manifestato il proprio dissenso, gettando luce sul modo in cui erano avvenute le revoche: molte pensioni, infatti, sono state cancellate arbitrariamente e unilateralmente, senza nemmeno convocare i malati per la visita rituale. Contro quelle revoche fu presentato quasi il 100% dei ricorsi. Il metodo utilizzato in Sardegna è uguale a quello impiegato in tutte le altre regioni italiane, che possono essere la Campania così come il Veneto, la Lombardia, la Basilicata, la Puglia e così via.
Stando così le cose, ovvero poiché i metodi impiegati dall’INPS sono estremamente discutibili e lacunosi, oltre a essere i dati gonfiati da fattispecie che non costituiscono un illecito, un raggiro da parte di chi la pensione non la riceve più, mi sembra molto azzardato tentare di fare statistiche, e ancora di più puntare il dito su una regione, una provincia, una città e, addirittura, un rione, tanto più che si tratta di invalidità fasulle, quindi da accertare caso per caso, ed è impossibile sapere in anticipo quanti imbroglioni ci sono in una delimitata porzione di territorio: se si potesse sapere non esisterebbe nessun problema, perché se sai che Tizio è un falso invalido gli togli la pensione e basta, non vi è bisogno di cercarlo.
In ogni caso, per completezza di informazione, devo sottolineare come Vittorio Feltri abbia evitato di accanirsi contro i falsi invalidi, ponendo piuttosto l’accento sui medici corrotti e compiacenti, l’ordine dei medici che nulla fa per arginare il fenomeno e la politica, che promette pensioni in cambio dei voti. Infine, non si possono che giudicare gravi e allucinanti le dichiarazioni di alcune persone del Borgo Santa Lucia, le quali hanno sfacciatamente ammesso di essere state falsi invalidi e che se potessero tornare indietro ripeterebbero l’imbroglio, ma è ancora più grave identificare un numero limitato di disonesti con un rione intero.
Ecco l’estratto in questione di Mattino Cinque; di Napoli si parla a partire dal minuto 4.40: per vederlo potete cliccare qui.