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Napoli regina del turismo, è ancora record di presenze: città a un soffio dal tutto esaurito

Il ponte tra il 25 aprile ed il 1° maggio ha incoronato ancora una volta la città di Napoli tra le mete regine del turismo nazionale ed internazionale. Sono state circa 400mila le presenze in città, con gli alberghi pieni al 91% nel fine settimana della Liberazione, una percentuale scesa al 70% per la Festa dei Lavoratori a causa del suo ricorrere di mercoledì. Il dato più positivo, tuttavia, è quello dei pernottamenti: il turismo a Napoli non è più mordi e fuggi, ma è costituito sempre di più da persone che dormono in città e ci restano anche per diversi giorni.

Napoli regina del turismo

I numeri sono estremamente positivi per Napoli, che a quanto pare sta riuscendo a far diventare il turismo un asset importante per l’economia della città, nonostante la politica sia praticamente immobile nel cercare di disciplinare un fenomeno che è praticamente sceso dal cielo, un po’ per virtù dello Spirito Santo e molto grazie al senso di orgoglio di riscatto dei partenopei, i quali hanno usato i social (anche) per diffondere un’immagine diversa della città lontana dagli stereotipi negativi. Una vera e propria pubblicità che ha avuto l’effetto, inaspettato, di attirare sempre più visitatori.

Occupazione delle camere al 91%

Secondo Federalberghi Napoli gli hotel hanno avuto una percentuale di occupazione dall’85% del 25 aprile al 91% di sabato 27 passando per il 90% di venerdì 26. Quasi tutto esaurito anche per quanto riguarda le strutture ricettive extralberghiere. A dare una mano consistente anche il Comicon, il quale ha registrato il record con 175mila presenze, a dimostrazione di come gli eventi grandi e ben organizzati siano importanti per l’indotto.

Le ombre: disservizi per turisti e disagi per i cittadini

Non mancano le ombre, con diversi disservizi lamentati dai turisti, in particolar modo quelli provenienti da città, sia italiane che europee, dove i livelli sono nettamente superiori. Ma a subire gli effetti di una turistificazione incontrollata sono soprattutto i napoletani stessi, che devono dividere con centinaia di migliaia di persone quanto è già carente, oltre a dover sottostare a conseguenze di non poco conto come l’aumento incontrollato del costo della vita, dei prezzi per l’acquisto delle case e delle locazioni, lo snaturamento di vaste aree del territorio, la sottrazione di porzioni di città. È qui che si vedono i limiti macroscopici della politica napoletana, che fa finta di non guardare ciò che non ha le capacità e la voglia di affrontare.

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