Ultimi aggiornamenti sullo sciame sismico in corso ai Campi Flegrei: abbiamo intervistato in diretta il vulcanologo Giovanni Macedonio dell’Osservatorio Vesuviano per le ultime notizie.
In un’intervista a VesuvioLive.it, il vulcanologo dell’Osservatorio Vesuviano, dott.Giovanni Macedonio, ha fornito alcuni approfondimenti circa l’aumento di fenomeni sismici in corso nei Campi Flegrei e che si è intensificato ieri sera, 20 maggio.
“E’ uno sciame di terremoti che da alcuni anni avvengono attivi ai Campi Flegrei: l’area si sta sollevando a partire dal 2005. Circa 2cm al mese: non siamo ai livelli del periodo 1981-1984, quando in pochi anni l’area si sollevò di 1 metro e 80. In questi periodi avvengono degli sciami, come nell’ultimo periodo, con 150 scosse in poche ore. Questa situazione è tipica del fenomeno del bradisismo: in questa fase, si sono però avuti dei picchi con uno sciame più forte”, spiega lo scienziato.
Macedonio ci spiega: “Quelli di oggi non sono particolarmente forti, però sono molto superficiali: quindi sono percepiti maggiormente. Non possiamo escludere che nei prossimi giorni ci possano essere nuovi sciami“. Ma tranquillizza: “Non è possibile uno scenario come quello dell’Irpinia. Per avere un terremoto come quello bisogna avere altre caratteristiche, quindi fisicamente non è realizzabile. Ora la probabilità maggiore è di avere terremoti più piccoli: sappiamo che sono fastidiosi ma non rischiosi”.
Sulle scosse di ieri sera afferma: “Questo terremoto 4.4 è insolito, non ne era mai successo una così alto negli ultimi decenni, è un terremoto raro. Stiamo assistendo ad un aumento di sismicità, dunque non possiamo escludere che ne vengano altri, e nella peggiore delle ipotesi questo processo possa continuare nei prossimi giorni“.
Ma come può prepararsi la popolazione ai futuri scenari? “Ora serve il buon senso. Se avete case lesionate, vanno adottate le contromisure di prevenzione. Comunque sono in atto dei controlli per vedere se ci sono situazioni da monitorare per tamponare possibili collassi o cedimenti di calcinacci .Sono un rischio probabile, possano crollare anche con terremoti più piccoli. È una situazione con la quale dobbiamo convivere, ci sono possibilità di sviluppi più positivi ed alcune pessimistiche: ma attualmente le condizioni stanno variando con una lentezza tale da consentire tutte le precauzioni”.
Tra i vari scenari c’è anche quello che prevede la messa in atto di un piano di evacuazione? “E’ l’ultima cosa questa, l’ultimo passaggio: a maggio ci saranno alcune esercitazioni che prevedono evacuazioni in alcune zone. La protezione civile si sta preparando a tutti gli scenari: è come un estintore, bisogna sempre averlo con la speranza di non usarlo”.
Molti sono spaventati da possibili legami tra la caldera dei Campi Flegrei ed il Vesuvio: è un rischio concreto oppure una bufala? “Il legame è molto debole, non c’è una evidenza scientifica chiara: ci sono degli studi che rilevano deboli correlazioni ma non è che se c’è bradisismo ai Campi Flegrei si riattiva il Vesuvio”.
“Il quadro ottimistico è che il processo potrebbe improvvisamente terminare. Però potrebbe non essere così, si tratta di cambiamenti lenti. Se continua così dobbiamo aspettarci che possano succedere situazioni come quella di ieri sera. Noi speriamo smetta ma dobbiamo essere preparati e non farci cogliere di sorpresa”.
E i legami con le trivellazioni? “No, il fenomeno del bradisismo si conosce dai tempi dei romani, nella storia questi avvenimenti sono sempre avvenuti. E’ un processo noto e totalmente indipendente. Non ci sono legami con le trivellazioni degli anni scorsi che, tra l’altro, sono state molto superficiali”.
“Il vulcano ha questo tipo di attività: circa 5.000 anni fa è eruttato. Poi si è caratterizzato per il fenomeno del bradisismo, tipico di questa zona nel bene e nel male. Ora ne prendiamo gli aspetti più negativi ma è un processo naturale che ha portato anche benefici e ci sono altre situazioni uguali nel mondo. Non ci sono complotti, le caldere fanno questo”.