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ECCELLENZA A NAPOLI/ Al CTO uno studio in grado di predire l’Alzheimer e iniziare le cure precoci

L’Azienda Ospedaliera dei Colli è protagonista di una innovativa ricerca che ha lo scopo di predire la malattia di Alzheimer, una strada che potrebbe consentire l’impiego di anticorpi monoclonali per il trattamento precoce e personalizzato della malattia. Lo studio è finanziato con i fondi del PNRR e l’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’Ospedale CTO di Napoli è tra i centri italiani che partecipano all’importante progetto.

Al CTO uno studio in grado di predire il manifestarsi dell’Alzheimer

La notizia arriva al margine del workshop (tenutosi presso il Centro Di Formazione e Convegni di Villa Colonna Bandini) sulla neurologia cognitiva e comportamentale, che quest’anno si è focalizzato sulla medicina di precisione. “Negli ultimi anni abbiamo visto una profonda revisione di quasi tutti i settori della neurologia clinica, sia sotto il profilo diagnostico che terapeutico, anche grazie ai contributi delle neuroscienze di base che ci hanno indicato con sempre maggiore precisione i meccanismi neurobiologici che conducono all’insorgenza della patologia” – spiega Bruno Ronga, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale CTO, nonché responsabile scientifico del workshop.

“Nel campo delle malattie demielinizzanti – aggiunge – gli anticorpi monoclonali hanno portato ad un cambiamento enorme. Cambiamenti significativi sono arrivati anche per quel che riguarda le demenze, basti pensare che di qui ad un anno attendiamo l’arrivo di un nuovo anticorpo monoclonale per il trattamento della malattia di Alzheimer. Sono farmaci che promettono, in una prima fase, di rallentare l’avanzare della malattia, aprendo la strada a passi in avanti che speriamo siano sempre più significativi”.

L’enorme importanza di questo studio

Ed è proprio il risultato di questo progresso che si è tradotto talora in una revisione dei criteri clinici, e spesso in ricadute sulle opzioni terapeutiche permesse da una migliore profilazione del paziente sulla base di elementi neurobiologici, neurogenetici e dai dati delle nuove tecnologie diagnostiche.

“La neuroimmunologia – spiega Ronga – è quel particolare settore delle neuroscienze di base che si è rivelato particolarmente prezioso negli ultimi anni. Ecco perché è fondamentale l’organizzazione di momenti formativi in grado di tenere costantemente aggiornato il Neurologo sugli sviluppi della disciplina, in particolare per quanto concerne dimensioni diagnostiche e di terapie personalizzate”.

“L’Alzheimer è una patologia dall’enorme impatto sulle vite dei pazienti, dei familiari e della società. Grazie all’expertise del nostro personale e alla possibilità di effettuare indagini sui biomarcatori nei nostri laboratori abbiamo la possibilità di diagnosticare la malattia prima che insorgano i sintomi e questo ci consente di mettere a disposizione dei pazienti le migliori terapie possibili” – è il commento di Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.