Sentenza storica a Napoli: Federica è diventata Christian senza sottoporsi ad intervento chirurgico
Giu 07, 2024 - Redazione Vesuviolive
Federica è diventata Christian, nonostante non si sia sottoposta ad un intervento chirurgico. Lo ha stabilito il Tribunale di Napoli con una sentenza nella quale ha ordinato all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Pozzuoli (dove risiede Christian) per rettificare l’atto di nascita. Si tratta di una decisione eccezionale dovuta, appunto, ad una condizione particolare vissuta dal giovane di 34: è affetto da una patologia che per il momento non gli consente di sottoporsi ad alcun intervento.
Federica diventa Christian senza sottoporsi a intervento chirurgico
“Purtroppo – dice Christian ad Ansa – ho una grave patologia. Temo che sia cronica, può andare leggermente a migliorare ma non è una situazione risolvibile. Una piccola speranza c’è sempre. Se i valori migliorano si potrebbe fare, però è un percorso abbastanza lungo”.
Sin dall’età di 8 anni Federica si era percepita all’interno di un corpo sbagliato: era donna, ma si sentiva uomo. In Italia a partirte dai 19 anni si può iniziare un percorso per cambiare sesso: “Volevo cambiare la mia vita – racconta ancora Christian – non pensavo fosse possibile iniziare un percorso di transizione da donna a uomo qui in Italia, soprattutto a Napoli, ma mi sbagliavo. Iniziai a documentarmi su internet su quali fossero le strutture disponibili. Contattai il policlinico per la parte endocrinologica, poi anche per quella psicologica e psichiatrica”.
Una patologia rende impossibile l’operazione
A causa di una patologia però è di fatto impossibilitato a sottoporsi all’operazione chirurgica e, proprio in ragione di ciò, la magistratura partenopea ha deciso – come avvenuto anche in casi precedenti su indirizzo della Corte Costituzionale – di mutare il genere di Christian. Claudio Russo, il suo avvocato, spiega: “La giustizia non resta sorda ai cambiamenti sociali e si adegua alle modifiche ed alle evoluzioni del mondo reale e dinanzi a chi chiedeva di prendere posizione rispetto alla rettifica dei dati anagrafici, in caso in cui la persona non volesse o, peggio, non potesse provvedere al cambio fisico di genere, ha finalmente cambiato rotta”.