Test di Medicina, primeggia Napoli e al nord scoppiano le polemiche: “Hanno barato”


Se a primeggiare è Napoli, per il settentrione c’è un imbroglio alle spalle. È la storia più vecchia del mondo: nonostante al sud ci siano atenei di valore storico ed internazionale come la Federico II, per l’opinione pubblica non è ammissibile che gli studenti migliori non provengano dal nord.

Test di Medicina, primeggia Napoli e al nord scoppiano le polemiche: “Hanno barato”

Tutta colpa della formula della prima prova di ammissione alla facoltà di Medicina: un test di 60 domande estratte a sorte da una banca dati di 3.500 quesiti pubblici.

L’anno scorso la prova perfetta, che conquistò il punteggio massimo (90), fu solo una, a fronte delle 633 di questa tornata. Un dato che ha destato scalpore non tanto per il numero elevato in sé, ma perché le principali università in cui si sono verificati questi risultati sono al sud. E allora apriti cielo: come è possibile che alla Luigi Vanvitelli e alla Federico II stessa, ci siano stati il 300 per cento di voti massimi in più rispetto a Parma o Milano?

Ecco dunque che si è iniziato a vociferare, senza prove, che tanti candidati avrebbero svolto i test con l’ausilio di smartphone e tablet, sfruttando la mancanza di controlli. Un’accusa che non ha assolutamente fondamenta su cui poggiarsi, e per la quale non esistono prove. Il solito SputtaNapoli a cui siamo abituati ad assistere da decenni, che non accenna a rallentare la sua corsa.

Per la cronaca, alla Federico II si sono registrati 76 punteggi massimi su 3.786 concorrenti, mentre all’Università Vanvitelli 32 a fronte di 1.600 studenti. Sotto l’occhio del ciclone è finita anche l’Università di Palermo, che ha registrato 57 studenti che hanno ottenuto i 90 punti su 2.572 partecipanti. Per quanto riguarda quella di Padova, con 40 ’90’ su 2.889, nessuno scandalo: lì tutto è andato come doveva andare. I 32 studenti di Catania che si sono piazzati al primo posto su 2.507 concorrenti, invece, rientrano nella caccia alle streghe, trovandosi geograficamente più a sud di Roma.

Le prove delle accuse, intanto, continuano a non uscire, nonostante decine e decine di migliaia di studenti siano stati presenti allo scandalo denunciato dal nord Italia.


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