È napoletano, ha 37 anni ed è nato al Vomero. Dario Sammartino è diventato il giocatore italiano più vincente della storia, e nella notte del 27 giugno ha conquistato il suo primo braccialetto alle World Series of Poker di Las Vegas, dopo 12 anni di tentativi.

Il player partenopeo ha battuto il norvegese Jon Kyte, aggiudicandosi il braccialetto e raggiungendo la cifra monstre di premi conquistati in carriera: 16 milioni di dollari. Un percorso iniziato da adolescente, quando Dario scoprì il poker a 5 carte grazie al padre.

Dario Sammartino sbanca Las Vegas e vince una cifra monstre: è napoletano il re del poker

Una passione che sboccia nei circoli di Napoli, e che si trasforma ben presto in un lavoro, quando Sammartino decide di dedicarsi sopratutto all’online. A cavallo dei vent’anni, Dario inizia a girare prima l’Europa, poi il mondo, affermandosi nella scena internazionale come uno dei talenti emergenti più promettenti.

A Las Vegas, il suo sogno è diventato realtà. Queste alcune delle sue dichiarazioni sul rapporto con il figlio, riportate da Assopoker: “Ci sono periodi, ed è successo anche nei primi giorni qui a Las Vegas, – ha affermato – in cui mi sembrava di buttare via il mio tempo giocando a poker, perché sentivo come di toglierlo a mio figlio. Ci sono state delle volte in cui ero al tavolo ma sarei voluto andare via, ad abbracciarlo e giocare con lui. Ho avuto difficoltà ad abituarmi alla lontananza da mio figlio: pensa che a Parigi avevo prenotato per una settimana all’EPT, poi sono uscito subito dal Main e non ho giocato altro, perché sono tornato immediatamente a casa”.