Ex custode della scuola morto da 10 anni: eredi continuano a vivere lì e coltivano marijuana
Lug 02, 2024 - Redazione
Dopo un’intensa di attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Napoli Vomero e coordinata dalla Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti, è stato notificato a diversi Dirigenti Scolastici pro tempore dell’Istituto Comprensivo Statale “Ignazio di Loyola”, sito in Napoli alla Via S. Ignazio di Loyola n. 3, un invito a dedurre con cui vengono contestate delle condotte negligenti che hanno cagionato un danno erariale per complessivi euro 26.775.
Ex custode della scuola morto da 10 anni: eredi continuano a vivere lì e coltivano marijuana
I fatti contestati riguardano l’ex alloggio del custode della scuola, ormai deceduto da oltre dieci anni, e da allora occupato illegittimamente dai suoi eredi, i quali nel corso del tempo hanno altresì usufruito indebitamente della fornitura idrica che serve l’istituto.
Le indagini hanno permesso di acclarare una colpevole inerzia da parte della Dirigenza Scolastica pro tempore, che, avendo appreso dagli stessi occupanti che intendevano continuare ad esercitare abusivamente le loro mansioni, ha omesso di denunciare tale stato di cose. In particolare, l’omessa segnalazione all’ente locale (proprietario del cespite) ha impedito che quest’ultimo intraprendesse, tempestivamente, le dovute azioni di tutela per addivenire alla liberazione dei locali e si attivasse per esigere le somme dovute dall’occupante a titolo di risarcimento, prima che queste venissero falcidiate dalla prescrizione.
Fra le persone identificate dai militari all’atto dell’ispezione figura anche un familiare dell’ex custode che, in passato, era stato tratto in arresto poiché sorpreso a coltivare delle piante di marjiuana proprio nel cortile della scuola, attiguo all’alloggio.
Dagli accertamenti è altresì emerso che, in alcuni casi, la Dirigenza Scolastica pro tempore ha addirittura fornito agli occupanti abusivi i codici dell’allarme dell’istituto scolastico, con evidenti ripercussioni negative sulla sicurezza del materiale didattico custodito. L’occupazione di tali locali ha inoltre recato nocumento all’offerta didattica, stante l’impossibilita di reimpiegare gli stessi per sopperire al fabbisogno di aule, ed ha interferito con il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica, attesa la presenza di soggetti estranei a contatto con scolaresche di giovane età e che hanno avuto accesso indiscriminato agli ambienti scolastici.