Ha dell’incredibile quanto avvenuto quest’oggi al Cardarelli di Napoli. Un uomo di 30 anni, detenuto al carcere di Poggioreale con l’accusa di tentato omicidio, è riuscito ad evadere dall’ospedale dove era stato ricoverato per via delle sue condizioni di salute. L’uomo, come riportato anche da Il Mattino, era recluso nel reparto SAI San Paolo, ed era stato trasportato nel nosocomio per via del suo stato preoccupante, su cui a questo punto sorgono molti dubbi.
L’uomo avrebbe approfittato della momentanea assenza di uno dei due uomini della Polizia Penitenziaria a cui era stato affidato il piantonamento, avrebbe aggredito l’altro agente e si sarebbe dato alla fuga.
“Oltre al dissennato dispendio di uomini e mezzi della Polizia Penitenziaria continuiamo a pagare tributi – anche in termini di evasioni – al malcostume del “turismo sanitario” da anni in voga nelle carceri” Esordisce così il segretario generale del SAPPe Donato Capece: “Grazie, infatti, agli scienziati che hanno voluto sopprimere la sanità penitenziaria, ogni giorno sul territorio nazionale c’è un interminabile via vai di detenuti tra il carcere e le strutture ospedaliere. Spesso e volentieri, i delinquenti più incalliti si servono proprio di questo espediente per evadere dalla detenzione”.
Prosegue Capece. Poi viene al dunque: “Ed è proprio questo il caso del detenuto italiano, appena evaso dall’ospedale Cardarelli di Napoli che, approfittando della momentanea assenza di uno dei due uomini del piantonamento, ha aggredito il poliziotto penitenziario rimasto da solo e si è dato alla fuga”. “Detenuto che proveniva da quel carcere di Poggioreale che è uno dei più affollati d’Italia, dove a volte sono ristretti più di duemila detenuti gestiti da un numero assolutamente insufficiente di poliziotti penitenziari sottoposti a un stress lavorativo inumano e insopportabile”.
Quindi Capece aggiunge: “E adesso ci sarà il solito dispiegamento di uomini e mezzi alla ricerca del fuggiasco che speriamo che come al solito porteranno alla sua cattura, come è già avvenuto l’altro ieri a Trapani grazie allo spirito di sacrificio e alla professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria.” “E pur tuttavia, i poliziotti penitenziari sono davvero stanchi di pagare dazio alle scellerate scelte della politica che destabilizzano sempre di più la sicurezza del sistema penitenziario. La soppressione della sanità penitenziaria e la chiusura degli OPG hanno messo letteralmente in ginocchio la gestione delle carceri”. Così conclude il segretario generale del primo sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria.