La ProLoco di Capodimonte (via Bosco di Capodimonte, 79/80 – ndr) con la collaborazione della III Municipalità, domenica 16 Novembre, ha organizzato un interessante evento per attuare una vera e propria tutela e valorizzazione del territorio di Napoli, con l’evento Scal-in-Arte che ha visto come eccelsa protagonista la meravigliosa Scalinata della Principessa Jolanda, un ponte culturale che collegava e collega tutt’ora, le Catacombe di San Gennaro con la Reggia e il Museo di Capodimonte.
Opera di Niccolini (architetto, scenografo e paesaggista – ndr), commissionata nel 1826 dal re Francesco I di Borbone, la Reale Scalinata fu un progetto elegante e raffinato per rendere fruibile la zona compresa tra la Reggia di Capodimonte e il resto della città.
La base della collina sino a quel momento era stata usata come mero sito d’estrazione di tufo, roccia magmatica molto diffusa nel napoletano, e quindi Niccolini si trovò a superare un duplice ostacolo: abbellire l’area pur mantenendo contemporaneamente la messa in sicurezza delle grotte. Così l’architetto propose la creazione di una “valle” attraversata da una maestosa gradinata con sedili e scaglioni piantati a boschetto e in mezzo a coltivazioni di piante: i lavori cominciarono soltanto nel 1833 terminando nel 1836; le modifiche essenziali tutt’oggi visibili, riguardano il grande albero dell’aiuola centrale al posto di un obelisco e sui pilastri delle scale, sistemati due enormi canopi egizi in marmo bianco.
Grazie alla ProLoco di Capodimonte, la Scala della Principessa Jolanda, sembra risorgere e voler ritornare all’antico splendore. Napoli dispone di un patrimonio di scale che racconta la storia e la cultura paesaggistica della città, risorsa disponibile per una qualità urbana oggi sostenibile; 135 scale, 69 gradinate in tutta quanta la città. Noi di Vesuvio siamo andati a presenziare l’evento Scal-in-Arte e riportiamo qui di seguito l’intervista concessaci da Maria Settembre, Presidentessa della ProLoco di Capodimonte:
Qual è il messaggio che oggi lei si propone di lanciare tramite quest’iniziativa firmata ProLoco?
«Valorizzare il nostro territorio e sopratutto accendere nei giovani la passione e la volontà di prendersi cura dei nostri monumenti. “Prendersi cura” è un termine che mi piace molto e per la Scalinata della Principessa Jolanda ci dovrebbe essere una super tutela: questa scala è un monumento vero e proprio, un ponte culturale, un giardino e tutti dovrebbero usufruirne e proteggerlo. Sarebbe meraviglioso che, ogni domenica per esempio, a noi cittadini, ci scattasse quel desiderio di visitare una scalinata storica e ci adoperassimo per la tutela e la valorizzazione di tutto il nostro patrimonio, ovviamente con un sostegno e un ausilio da parte delle istituzioni. Oggi sono intervenuti gli studenti del Liceo Sbordone che faranno delle lezioni di disegno dal vivo e inoltre grazie alla III Municipalità, abbiamo avuto l’opportunità di allestire all’interno delle grotte la mostra d’arte Io ti vedo dell’artista Giovanni Jannitto. Inoltre è stata importante la presenza della Protezione Civile: sembra quindi che qualcosa si stia muovendo positivamente.»
In che stato si trovava prima la Scalinata della Principessa Jolanda?
«Come sappiamo prima la Scalinata veniva usata dai barboni e dai senzatetto come rifugio; infatti vi era uno stato totale di abbandono e di sporcizia, ma noi cittadini autonomamente, siamo riusciti a ripulirla e a restituirle l’antica bellezza. Oggi difatti la gradinata è pulita, si possono trovare solo elementi naturali come le foglie, per via della forte pioggia. Tramite altri eventi che abbiamo organizzato negli anni, come il programma natalizio Tu scendi dalle scale o altre giornate dedicate alla fotografia, recite con i bambini e tante altre idee che abbiamo in mente, la ProLoco si propone di continuare questo percorso di riscoperta e di amore verso la cultura per il territorio. Sulla nostra pagina FB che chiunque può visitare, ci sono tutte le informazioni, gli eventi che abbiamo svolto in passato con il valido aiuto del Coordinamento Scale e Recupero Scale di Napoli e poi futuri eventi che abbiamo in cantiere.»