Quante volte ci siamo trovati a passare per Piazza Bellini? Quante volte abbiamo passeggiato in questo storico luogo, così affascinante, denso di cultura e di passato? Quante volte, attratti dalla movida notturna, ci siamo accomodati ai tavolini dei classici bar e locali, per consumare un aperitivo o un drink con gli amici? E per concludere, quante volte abbiamo visto Piazza Bellini deturpata, offesa, umiliata dalle centinaia di rifiuti, vetro e bottiglie di birra che con un ritmo costante sporcano tutta la piazza? Le Mura Greche nello specifico, subiscono tutto questo e spesso si trovano in uno stato di incuria e di degrado.
Sopratutto durante il week-end affollano tutto il piano di calpestio della piazza, montagne di bottiglie, bicchieri di plastica e lattine, testimonianza della massa di giovani che di notte popolano Piazza Bellini, animandola e di conseguenza sporcandola. Nel corso del tempo il Comune di Napoli, frequentemente chiamato in causa dai residenti stanchi della situazione, ha tentato di ovviare il problema ricoprendo prima le Mura Greche della piazza con un telo di plastica bianco, poi successivamente attivando un sistema di pulizia, ma non basta.
Per cercare di capire meglio tutta la situazione, noi di VesuvioLive.it siamo riusciti a intervistare un netturbino (che per ovvie ragioni ci ha chiesto ci mantenere l’anonimato – ndr) di ASIA Napoli, il cui compito è proprio quello di “ripulire” la piazza dopo la calca del sabato sera; riportiamo qui di seguito l’intervista concessaci:
Può spiegarci in cosa consta il suo lavoro?
«Principalmente mi occupo assieme a un mio collega, della pulitura di Piazza Bellini e dell’inizio di via Costantinopoli. È un lavoro davvero molto duro: ci sono centinaia e centinaia di bottiglie di vetro di alcolici da raccogliere, i contenitori sono distrutti dall’usura e dall’ingente quantità di rifiuti e per di più anche le Mura Greche vengono sommerse dai bicchieri e spazzatura. Per non parlare della statua di Vincenzo Bellini, il compositore italiano che dona il nome alla piazza: il monumento viene imbrattato da scritte fatte con bombolette spray; per di più spesso questa piazza diventa il luogo di ritrovo non solo di tantissimi giovani che vanno a bere nei caffè letterari, come per esempio Intra Moenia, ma la piazza diventa anche la “casa” di barboni, extracomunitari che si ubriacano e chi più ne ha più ne metta! Tempo fa gli abitanti della zona proposero di far firmare una petizione ai commercianti e ai titolari dei vari bar per non far distribuire le bottiglie vitree, ma ci fu un rifiuto, quindi niente di risolto».
Secondo un suo punto di vista, cosa si potrebbe fare per proteggere e tutelare Piazza Bellini?
«Non so se le mie idee possano essere messe in pratica, ma penso che dovrebbe attuarsi una cooperazione tra il Comune e l’ASIA. Innanzitutto aumentare la pulizia della piazza con un numero maggiore di dipendenti che si dedichino solo a questa zona e in più sarebbe un grande passo avanti, prevedere un monitoraggio e un controllo per la tutela delle Mura Greche: un vigile che ispezioni la zona e faccia salatissime multe a chi viene colto in fragranza a gettare bottiglie tra i resti antichi della Neapolis greca. Sarebbe bello che tutti i cittadini napoletani avessero un maggior senso di civiltà verso le proprie ricchezze. In fondo mi chiedo: questa è un’utopia? Forse chiediamo troppo?»