“La Storia ci insegna”, si dice. I “detti” sono contestabili, ma forse questo no. Tra le tante cose che essa ci ha insegnato è che nei momenti crisi economica (che inevitabilmente diventa crisi politica, sociale, ecc…) il vento del nazionalismo ritorna a soffiare. Con la crisi attuale, la più grande dal secondo dopoguerra in poi, questo sentimento discriminatorio e fondato su deboli strutture così inconsistenti che non possiamo neanche definire basi, come non poteva scaraventarsi sull’integrazione europea? I principi che mossero le scelte in politica estera dei vari Schuman, De Gaspri e Adenauer erano sì dettate dalle esigenze delle guerra fredda, ma hanno avuto il merito di avviare quell’integrazione che ha portato agli europei la pace, ovvero una condizione inesistente nel vecchio continente dalla fine dell’impero romano e riconosciuta con l’assegnazione del premio Nobel per pace nel 2009 all’Unione Europea. In questo stato di cose negli ultimi anni le istituzioni europee sono sotto attacco e particolarmente il simbolo tangibile quotidianamente da milioni e milioni di cittadini: l’euro. È su questo punto infatti che il progetto di integrazione europeo è diventato, dopo decenni di quasi totale indifferenza da parte dei cittadini europei, oggetto di discussione. Chi per anni non ha mai voluto sapere cosa fosse l’Europa e questa famosa integrazione, sbaglia di grosso dicendo che nessuno ci ha guadagnato, idem chi biasima la moneta unica. Come spesso succede nelle cose che portano beneficio a tutti, i principi e gli intenti iniziali sono ottimi, ma poi i percorsi prendono strade sbagliate. La moneta unica è qualcosa di positivo (il principio) ma non lo è il percorso e il modo in cui è stato realizzato pretendendo di unificare in breve tempo economie troppo diverse tra loro.
È di europeismo e di Unione che si parlerà domani alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli in un convegno ad integrazione per il corso di laurea in Scienza Politica dal titolo “Euroentusiasti vs Euroscettici: l’Unione, tra luci ed ombre”. Nell’incontro che si terrà nell’aula Spinelli alle 9.30, utile agli studenti al fine del superamento dell’esame e organizzato dall’associazione “New Politik” con la cattedra di Scienza Politica del Prof. Fortunato Musella, sarà presentato il primo numero del 2014 della nota rivista di geopolitica “Limes” intitolato “Polonia, l’Europa senza Euro”. Oltre allo stesso Fortunato Musella interverranno i docenti Matteo Pizzigallo, prof. di Storia delle Relazioni Internazionali, il prof. Mauro Calise di Scienza Politica, il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche Marco Musella e il direttore della rivista “Limes” Lucio Caracciolo. La moderazione è affidata al presidente dell’associazione organizzatrice Massimo Iaquinangelo.