“Arrivano i ricchioni“. Con queste offese omofobe sarebbero stati apostrofati una coppia di turisti in visita agli Scavi di Pompei. A denunciarlo, attraverso un post sul suo profilo social, è stato il segretario dell’Associazione Antinoo Arcigay Napoli, Antonello Sannino.
L’offesa sarebbe partita addirittura da un dipendente del Parco per questo il segretario chiede un incontro immediato con la Soprintendenza:
Questo il suo racconto:
“Purtroppo riceviamo e immediatamente rendiamo pubblica, l’ennesima segnalazione di ordinaria omofobia. A Pompei, una coppia di ragazzi omosessuali, all’ingresso del Parco archeologico, registra una volgare e immotivata offesa omofobica. Un dipendente del parco (o forse una guida, ma comunque fornita di distintivo identificativo), in un confronto con altri dipendenti, avrebbe detto ad un collega, testualmente: “prepariamoci arriva una nave di ricchioni“, facendo riferimento ai turisti in arrivo a Pompei da un crociera gay friendly, ferma nel porto di Napoli. Alla richiesta di scuse da parte dei due ragazzi, la persona di cui sopra si è rifiutata sostenendo che è una usanza locale parlare di ricchioni“.
Il post poi prosegue con un appello alla Regione affinché si attivi un Osservatorio regionale contro l’omotransfobia:
“Non è accettabile che in un luogo simbolo dell’arte e della cultura italiana nel mondo, il parco archeologico dell’antica città di Pompei, una dipendente possa comportarsi in questo modo incivile e non professionale. La nostra associazione, Pride Vesuvio Rainbow, nel fornire piena assistenza e solidarietà ai due ragazzi vittime di questo increscioso episodio, si è già attivata per avere un incontro con la Sovrintendenza del parco archeologico di Pompei, al fine di confrontarsi sull’accaduto e soprattutto perché siano adottati provvedimenti e misure affinché quanto successo non debba più ripersi in futuro.
L’episodio ci spinge a sollecitare la Regione Campania nel porre a pieno regime la legge regionale contro l’omotransfobia, a partire dalla costituzione dell’Osservatorio regionale contro i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, previsto dalla legge e non ancora operativo“.