Enzo Cuomo, sindaco dei record: “Spostiamo il baricentro di Portici verso il mare”
Mar 14, 2024 - Giuseppe Mennella
Un’intervista al sindaco di Portici Enzo Cuomo per fare il punto sulla città: dai progetti realizzati a quelli futuri, dall’attenzione all’igiene pubblica all’identità cittadina, visti con gli occhi del primo cittadino al suo quarto mandato.
Intervista ad Enzo Cuomo, sindaco di Portici
Dal quarto piano degli uffici di via Campitelli la Portici “da cartolina” si può soltanto guardare in lontananza, attraverso i finestroni, mentre il Vesuvio la domina austero. Ma Enzo Cuomo, sindaco al suo quarto mandato, ne fa un dipinto abbastanza dettagliato.
Alle elezioni del 2022 Cuomo prese l’84% delle preferenze al primo turno: la percentuale è andata aumentando negli anni in quella che è da decenni una roccaforte del centrosinistra vesuviano. Dalle coalizioni politiche a quelle civiche il risultato non è cambiato: Enzo Cuomo è saldamente in sella alla sua poltrona. “Non mi ritengo un sindaco fortunato – spiega – Portici è una città fortemente scolarizzata: dall’asilo nido alla facoltà di agraria. Una città che si eleva per l’igiene urbana. I porticesi sanno riconoscere i buoni servizi e premiano le amministrazioni che riescono a garantirli”.
“Opposizione usa argomenti ridicoli”
Ma Cuomo dà atto anche della qualità delle coalizioni che lo hanno sostenuto dal 2004 ad oggi: “Abbiamo aggregato forze civiche di un certo spessore“. Poi una critica alle opposizioni: “In loro si alimenta frustrazione per le continue sconfitte ma utilizzano argomenti veramente ridicoli per attaccare i loro avversari“.
“Terzo mandato? Non sono un pasdaran. Ma è anticostituzionale”
Alla luce di questi risultati è obbligatoria una domanda sul terzo mandato: “Non sono uno dei pasdaran del terzo mandato. È anche fisiologica una riflessione dopo 10 anni: ma la regola è stata introdotta per evitare un voto di conoscenza che, in realtà, incide molto di più nei paesi più piccoli. Creare questa disparità nelle città più grandi è un’ingiustizia, credo che la Corte Costituzionale travolgerà il provvedimento. Questo governo si stanno mostrando in maniera stupefacente dal punto di vista della contraddittorietà”.
La vision: spostare il baricentro di Portici verso il mare
Uno dei capisaldi dei vari programmi di Cuomo è stato lo spostamento del “baricentro della città verso il mare”. L’idea è quella di favorire investimenti e sviluppo di servizi nelle uniche zone dove vi sono gli spazi necessari: “Portici è una delle aree più densamente abitate d’Europa (anche se la popolazione è scesa di circa 30.000 unità dagli anni ’80 ad oggi, ndr) e l’idea di spostare il baricentro verso il mare è una vision, una strategia di sviluppo del territorio a cui seguono gli investimenti dei privati”.
Sotto la sua guida, l’area del Granatello è divenuta un attrattore turistico e di movida per tutta la provincia: “Ma non è avvenuto in una notte, ci sono stati investimenti ed una bonifica profonda”, spiega Cuomo. Ma il pensiero corre al mare anche per quanto riguarda l’attenzione al litorale ed alle spiagge, “tutte gratuite e fornite di servizi”, spiega il sindaco, alla questione ambientale, al porto, con le attività necessarie a favorire l’attracco delle motonavi.
“Rivalità con gli altri comuni? Sarebbe ottuso. Ma abbiamo la nostra identità”
“Lo sviluppo turistico serve a fornire più servizi anche ai nostri cittadini. Con “nostri” intendo tutti quelli della fascia vesuviana, da Napoli alla penisola sorrentina“. Nessuna rivalità, per Cuomo, tra i paesi della costa del Vesuvio, tutti a vocazione attrattiva: “Sarebbe ottuso avere rivalità con i comuni limitrofi, con i quali condividiamo strade, marciapiedi: abbiamo la necessità di lavorare insieme ed abbiamo ottimi rapporti con tutti. Una cosa è la rivalità, un’altra è l’identità che tutti abbiamo”.
Portici eccellenza nell’igiene urbana: “Qui mai nessuna crisi rifiuti”
Portici si eleva per il livello di igiene urbana. La Leucopetra, azienda municipalizzata di raccolta dei rifiuti, occupa circa 140 addetti. “Ma l’opposizione attacca anche questo aspetto in maniera talvolta cialtronesca: invece di compartecipare ad una buona pratica della città e dei cittadini”, dichiara Cuomo.
E ricorda gli inizi della sua esperienza amministrativa, in piena crisi rifiuti: “Qualcuno dimentica che Portici non ha mai rischiato crisi sanitarie per la spazzatura. Abbiamo da subito avuto l’intuizione di creare un area di stoccaggio con tutte le autorizzazioni che evitasse i depositi a terra. Poi i cittadini hanno capito che la strada era differenziare i rifiuti già a casa: molti lo hanno capito, qualcuno più resistente ai cambiamenti ancora non riesce. Per questo siamo duri nel sanzionare, per indirizzarli verso le buone pratiche e non per fare cassa. Tenere la città pulita è un compito di tutti”.
Cuomo: “Il Covid è stato uno spartiacque anche per l’economia di Portici”
Quando Cuomo ha amministrato per la prima volta Portici, nel 2004, la lira era scomparsa da soli due anni. Da quel giorno sono passati due decenni: “L’economia a Portici è cambiata tanto – spiega il sindaco – la globalizzazione ha investito anche la nostra città, soprattutto i più giovani. Il commercio non è più il settore trainante, vedo tanti furgoni girare la città per consegnare acquisti fatti online”, è la considerazione del sindaco.
“Però la città è diventata un’eccellenza nell’enogastronomia. Sono nate tante attività di somministrazione”, è l’analisi del primo cittadino che sottolinea ancora “Nelle nostre vite c’è stato uno spartiacque che è il Covid. Esso ha cambiato l’organizzazione delle nostre città e quindi dell’economia. Se siamo in grado di cogliere le opportunità possiamo andare incontro ad ulteriori sviluppi, credo che l’economia cambierà ancora anche in futuro”.
Cuomo, tifoso sfegatato del Napoli
Il consenso del sindaco Cuomo passa anche attraverso un modo di comunicare molto immediato: “Non dobbiamo ingrandire il solco tra i cittadini e le istituzioni“, spiega. Una riflessione che avviene a valle di qualche scambio di battute sul Calcio Napoli, del quale il primo cittadino porticese è un tifoso sfegatato.
“Sono un grande appassionato di calcio e nel calcio contano i risultati. Sono tifoso del Napoli e del Portici. Ma la città di Portici è intimamente connessa al capoluogo: ai tempi di Maradona qui si contavano 10.000 abbonati al San Paolo. La squadra locale soffre anche delle poche persone che frequentano lo stadio, proprio per l’affetto che lega i porticesi al Calcio Napoli“, è la sua valutazione.
Una passione che gli costa anche qualche critica: “Qualcuno ha avuto da ridire anche di come ho festeggiato lo scudetto o di qualche foto che pubblico sui social: ma non dimentichiamo che un sindaco è innanzi tutto un essere umano, con le sue passioni, che lo portano a fare cose sbagliate o cose giuste. Forse proprio questo modo di essere vicino ai cittadini ci ha anche garantito, negli anni, un consenso continuo”.
“Pile pile se fa ‘o penniello”
E proprio in linea con la sua cifra comunicativa, il sindaco utilizza spesso detti e proverbi in lingua napoletana. Tra questi, uno che ha colpito di più è “Pile pile se fa ‘o penniello“. Un’immagine autoesplicativa che Cuomo legge così: “Il pennello non si completa mai, bisogna sempre aggiungere “peli”, setole. Perché il vero pittore sostituisce anche quelle che si rovinano, quelle più vecchie. Soprattutto, fa capire che le cose non si possono fare tutte insieme se vi si vuole dedicare la giusta attenzione”.
“I vecchi proverbi servono anche a non essere troppo autocritici, nè troppo autocelebrativi: il pennello non è nelle mani del sindaco, ognuno ci mette un pelo per rendere i nostri territori importanti e strategici per l’economia nazionale”. E questo fa capire perché il “pennello” non è stato ancora completato nemmeno dopo quasi 20 anni di fascia tricolore. Forse non nasce affatto per essere completato: come un filo di Arianna che sposta l’asticella sempre più in alto e fa sperare in un domani sempre migliore di oggi.