Ci sono storie che non esistono. È il caso della squadra di calcio di Portici, che in questa stagione ha giocato per salvarsi sapendo fin dall’inizio che al prossimo campionato di Serie D al suo posto avrebbe partecipato il Savoia. Tutto per volere della Casa Reale Holding Spa di Emanuele Filiberto, che dopo aver dovuto cedere il titolo del Real Aversa Normanna, adesso trasferirà quello porticese alla squadra di Torre Annunziata.
Alla fine il principe è riuscito a trascinare in porto il suo piano: acquistare più club possibili fino a quando non avrebbe avuto la possibilità di ‘spostare’ il titolo di uno di questi per portare il suo scudo in Serie D.
E così le pagine social del Portici sono state inondate di commenti ironici e di ringraziamento da parte dei tifosi del Savoia, fino a quando è stato lo stesso presidente della holding Nazario Matachione ad annunciare ufficialmente il passaggio di consegne forzato: “Dopo tanti anni di fallimenti calcistici abbiamo raggiunto il secondo obiettivo promesso alla città. Siamo in serie D! Promessa mantenuta!”.
Davvero difficile immaginare come si possano sentire in questo momento i tifosi del Portici, letteralmente deturpati della propria storia. Fin da inizio stagione i gruppi organizzati del tifo avevano manifestato il proprio dissenso nei confronti della famiglia reale: uno smacco troppo grande avere addirittura il loro simbolo ricamato sulla maglia.
Tra mille difficoltà, interventi economici disperati e mesi di stipendi non pagati, la squadra è riuscita sul campo ad ottenere una sofferta salvezza. Ma a far festa non sono stati i propri sostenitori. Assurdità del calcio di provincia.