Nessun sopravvissuto. Per oltre 24 ore i Vigili del fuoco hanno scavato tra le macerie della palazzina crollata a Torre Annunziata, alla ricerca dei dispersi. Non c’è stato nulla da fare. Sono 8 le vittime di questa immane tragedia, ancora una volta causata dall’incuria dell’uomo.
Una tragedia che ha creato un vuoto incolmabile nella città oplontina, e che ha spezzato per sempre la vita di 8 persone, tra cui due bambini. La magistratura dovrà chiarire le responsabilità di questo crollo. Quel che è certo, è che la palazzina non era in condizioni ottimali.
Ora che sono stati ritrovati i corpi degli 8 dispersi, è giusto e doveroso informarvi su chi erano, e raccontarvi, per quanto possibile, la storia personale di ognuno di loro. Partiamo dal primo nucleo familiare, la famiglia Cuccurullo. Il primo corpo estratto è stato quello di Marco, ragazzo di 26 anni amante dei fuochi pirotecnici, figlio appunto dei due coniugi, Edy Laiola e Giacomo Cuccurullo, stimato professionista e funzionario tecnico del Comune.
Il secondo nucleo familiare è composto da quattro persone. Si tratta dei coniugi Anna e Pasquale Guida, assieme ai loro bimbi di 14 e 7 anni. Pasquale era un tifoso sfegatato del Savoia, la gloriosa squadra di Torre Annunziata. Era chiamato in città col soprannome di “Morrison”, simbolo del suo legame con la Curva del Savoia.
L’ultima vittima è l’anziana signora Giuseppina Aprea, di 65 anni. Per ore, nel corso del pomeriggio, si è avuta la speranza che potesse essere ancora viva. La signora, infatti, era solita correre nella villa comunale, alzandosi di buon ora dal letto. La palazzina è crollata prima che la donna si svegliasse.