Solo poco fa il sindaco di Torre Annunziata ha annunciato che i contagi nella città sono saliti a 12. Il primo cittadino ha quindi rinnovato l’invito ad evitare comportamenti irresponsabili. Il sindaco inoltre ha fatto riferimento a un servizio di Striscia incentrato su un ristorante di Torre Annunziata che ha continuato ad effettuare consegne a domicilio, in barba alle disposizioni regionali.
Il ristorante in questione, specializzato in piatti di pesce, non mancava di promuovere l’attività di asporto sui social. Grigliate, polpo all’insalata, e persino la tradizionale zuppa di cozze del giovedì santo: il tutto mostrato in foto con le scritte “solo asporto” o “la puoi avere a casa tua”.
Luca Abete ha quindi deciso di contattare telefonicamente il ristorante di Torre Annunziata. Quando ha chiesto informazioni sulla zuppa di cozze, la risposta è stata: “Noi le vendiamo a 20 euro al ristorante, adesso siamo chiusi e stiamo in crisi, facciamo 10. Domani dobbiamo consegnare un sacco di zuppe“.
“Quindi mi faccia capire, fate asporto?“, ha chiesto l’inviato di Striscia. “Sì, stiamo facendo un po’ di consegne ‘aumma aumma‘”, ha risposto la donna all’altro capo del telefono. E alla domanda “Non è pericoloso?“, la stessa donna si è limitata a replicare “Stiamo a Torre…“.
I proprietari del ristorante ovviamente sono stati colti in flagrante. È stata infatti avviata un’indagine del Comando di Polizia Locale, che ha portato alle seguenti scoperte: l’attività risulta regolarmente chiusa ma, i titolari della stessa, in barba alle disposizioni regionali attualmente in vigore, preparavano il cibo in un luogo differente. I proprietari sono stati naturalmente sanzionati.
Il servizio di Striscia sulla vicenda è disponibile a questo link