Torre Annunziata, nel primo pomeriggio della giornata odierna, è stata il centro di un agguato di camorra. Quest’ultimo, rivolto ad un affiliato del clan Gionta, si è consumato in un palazzo di Corso Vittorio Emanuele III.
La vittima è il 50enne G. C., marito della figlia del boss condannato all’ergastolo, Valentino Gionta. Anche lui è un pluripregiudicato di Torre Annunziata , fuori dal carcere da poco più di un mese.
I sicari hanno agito con l’intento di ucciderlo ma lo hanno soltanto ferito. Immediata la corsa dei familiari al pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase, stando a quanto riportato da www.ilmattino.it.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco, Vincenzo Ascione, confermando l’accaduto. Sulla pagina ufficiale del Comune di Torre Annunziata, infatti, si legge: “Neanche l’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, da circa due mesi, riesce a fermare la mano armata della camorra. Il gravissimo episodio avvenuto oggi pomeriggio, testimonia come la criminalità organizzata, seppur fortemente ridimensionata da arresti e condanne, continua nel tentativo di distruggere il tessuto sociale ed economico della città”.
“È evidente che la lotta per estirpare questo cancro non è ancora terminata e che bisogna sempre mantenere alta la tensione e l’attenzione nei confronti di questi fenomeni malavitosi” – continua il primo cittadino.
In merito alla condanna dei malviventi in questione, dichiara: “Abbiamo totale fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria e delle forze dell’ordine. Sono certo che investigatori ed inquirenti sapranno far luce su quanto accaduto, assicurando alla giustizia i responsabili del raid consumatosi oggi pomeriggio”.
Una vicenda che getta nuovamente fango su Torre Annunziata, minando gli sforzi di un’intera comunità che sta cercando in ogni modo di scrollarsi di dosso l’etichetta di città di camorra. Una sconfitta per le forze sane della città e i tanti imprenditori che stanno scommettendo sulla rinascita del proprio territorio.