L’Inail è stata condannata al risarcimento economico per la morte di un operaio di Torre Annunziata, Giovanni Panariello, ammalatosi di tumore a causa dell’amianto. Ad annunciarlo è l’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto), che celebra la “vittoria” giudiziaria come riconoscimento del dolore provato dai suoi cari per una scomparsa molto prematura.
A Giovanni Panariello è stato diagnosticato il mesotelioma, considerato una “malattia sentinella” poiché nella quasi totalità di casi emerge a causa dell’esposizione a quel materiale tossico: l’operaio ha infatti lavorato per circa 13 anni per un’azienda che scoibentava l’amianto dalle carrozze ferroviarie e per altre ditte che lavoravano con l’asbesto. L’Inail, tuttavia, aveva negato il risarcimento ai familiari che, dunque, si sono rivolti all’Osservatorio nazionale amianto che sostiene le battaglie legali in favore delle vittime.
Il giudice Beatrice Marrani del Tribunale di Velletri ha condannato l’Inail a riconoscere l’indennizzo da malattia professionale agli eredi di Panariello. Facendo un conteggio degli arretrati, la famiglia riceverà almeno 110mila euro, compreso il fondo vittime amianto. In più la vedova avrà diritto a una rendita mensile di circa 2mila euro al mese.
Panariello ha lavorato presso diverse ditte, tra un’azienda di Castellamare di Stabia, a contatto con il materiale killer. In particolare ha svolto attività di commercio e pulizia dei materiali di scarto tra cui la scoibentazione dell’amianto presente nelle carrozze ferroviarie. Nel febbraio 2017 è arrivata la terribile diagnosi e l’uomo è morto poco dopo, a soli 68 anni. Ha lasciato la moglie, Rosaria Francesca, che all’epoca aveva 55 anni, e i figli Rocco, 36 anni, e Rosa, 32 anni.
L’amianto è stato utilizzato fino al 1992, anno della sua messa al bando, per tantissimi usi in Italia. L’eternit (cemento amianto), l’ha fatta da padrone nell’edilizia. Ne hanno beneficiato il settore cantieristico navale e quello ferroviario, come pure gli zuccherifici. Era utilizzato anche dagli orafi, per gli elettrodomestici, per gli acquedotti. Perfino per le tute e i guanti dei vigili del fuoco.
Soltanto troppo tardi però fu accettato il fatto che fosse cancerogeno e che provocasse, oltre al mesotelioma, anche il tumore del polmone, della faringe, della laringe, delle ovaie e del colon. Una vera e propria strage tra i lavoratori che furono esposti e tra gli abitanti vicini ai grandi siti industriali. I casi di mesotelioma sono registrati nel VII Rapporto ReNaM dell’Inail, che però è incompleto. L’Ona ha stimato che muoiono ogni anno per amianto 7mila persone. I danni del killer silenzioso sono delineati ne “Il libro bianco delle morti da amianto in Italia – ed. 2022“. L’Ona ha creato anche una App per la segnalazione dei siti contaminati. Per chiedere una consulenza gratuita è possibile scrivere allo sportello amianto online o chiamando il numero verde gratuito 800 034 294.