Torre Annunziata: muro in opus reticulatum in un parcheggio condominiale

La realtà dei Beni Culturali non è così nera e ostica come commentano i mass media; nella vita di tutti i giorni è ancora peggio. Da Torre Annunziata, in direzione verso Pompei, ci è arrivata la segnalazione di un vero e proprio muro in opus reticulatum che se ne sta ‘piazzato’ ai bordi confinanti di un parcheggio condominiale sotto gli occhi indifferenti dei passanti. Se Napoli e con essa la Campania tutta, la culla della civiltà, viene insignita con l’epiteto di ‘museo a cielo aperto’, questa segnalazione non può far altro che avvalorare la spietata costatazione dei fatti che i Beni Culturali italiani vengono abbandonati a se stessi nel totale degrado.

Opus reticulatum

La segnalazione del vero e proprio ‘disastro’, arrivataci circa 20 ore fa, ha dell’incredibile, in quanto, appena dietro alcune macchine tranquillamente parcheggiate, palme e cespugli vari, le mura romane sono perfettamente visibili e integre. Inoltre l’elemento che più mette sull’allarme è che questo blocco di mura appoggia placidamente lungo le mura perimetrali del condominio che affaccia sulla Marina del Sole di Torre Annunziata. Stando alle dichiarazioni degli abitanti del posto, le mura incriminate sono sempre state sotto gli occhi di tutti. La domanda che quindi sorge spontanea è: com’è possibile che i costruttori di questi palazzi privati, procedendo ai lavori di scavo delle fondamenta, non abbiano notato le mura romane? La Sovrintendenza è a conoscenza di tale trascuratezza? E per di più, cosa ci poteva essere ‘sotto’ il piano di calpestio attuale? Cosa giace sotto le auto posteggiate, la vegetazione incolta e accanto al condominio di Torre Annunziata? Risposte a queste domande non sarà certo facile trovarle; non è la prima volta che vengono alla luce misfatti del genere; la negligenza e un latente abusivismo edilizio sembrano tagliare la strada di netto ai Beni Culturali che ne pagano sempre lo scotto e con essi anche chi dovrebbe usufruirne, lavorarci o viverci.

Muro

È piuttosto facile infatti imbattersi nel nostro territorio in reperti archeologici, resti antichi e strutture murarie del genere. Infatti l’opus reticulatum (così chiamato per la posizione del reticolo in diagonale che viene a crearsi sulla facciata della parete – ndr) veniva adoperato spesso per realizzare il paramento di un muro in opera cementizia ed è una tecnica edilizia nata a Roma, utilizzata sopratutto durante la prima metà del I sec. a.C.; successivamente con l’uso dei mattoni e  degli ammorsamenti sugli spigoli, la tecnica si trasformò in opus lateritium o anche in opus mixtum. Dopo la seconda metà del II sec. d.C. furono adoperati i cubilia con base quadrata o rettangolare, uniformi e separati da un sottile strato di malta, rivestiti poi successivamente da intonaco o lasciati al loro colore naturale per sfruttarne l’effetto cromatico altamente decorativo, come il giallo per il tufo e il nero per la selce. Abbiamo molti esempi di opus reticulatum: il Teatro romano di Neapolis, l’Anfiteatro Flavio a Pozzuoli ma anche il Teatro di Marcello a Roma, Villa Adriana a Tivoli, la Spoliaria di Lucera e il famoso Anfiteatro di Siracusa.