Ben 500 chili di rifiuti sono stati raccolti nelle acque di Torre del Greco, con precisione nell’area antistante il porto; si tratta di rifiuti di ogni genere, ripescati dagli uomini del secondo Nucleo Sub della Guardia Costiera e del Centro sub Torre del Greco rappresentato da Franco Roma, nell’ambito della manifestazione legata alla diciottesima “Giornata nazionale della sicurezza in mare e fondali puliti”; tale manifestazione è stata promossa nella città del corallo dalla locale Capitaneria di porto, guidata dal comandante Rosario Meo e dalla sezione della Lega navale italiana, presieduta da Giovanni Cardola, patrocinata, inoltre, dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello.
Due carcasse di motorini, una batteria per auto, 35 pneumatici, 20 computer e altri dispositivi elettronici, 50 tubi di plastica, 300 bottiglie di vetro: questi i materiali portati a galla dai sub di Torre del Greco. Una vera e propria discarica sepolta nel mare, il quale risente degli effetti devastanti che certi gesti producono; infatti, i rifiuti sono stati rendicontati e inseriti nella banca dati internazionale Poject Aware, in modo che possano essere un valido strumento di supporto a studi scientifici che intendono fornire soluzioni all’inquinamento marino dovuto all’abbandono dei rifiuti.
Alla manifestazione hanno preso parte anche numerosi alunni dell’istituto Nautico “Cristoforo Colombo” e dell’istituto comprensivo Francesco d’Assisi: i ragazzi, grazie anche al coinvolgimento di Legambiente, rappresentata dal direttore provinciale Antonio Gallozzi, dell’associazione Mare Vivo, oltre ad assistere al recupero degli scarti trovati in fondo al mare, hanno potuto prendere parte a una serie di esercitazioni e prove pratiche mostrate loro dagli uomini della Guardia costiera. Del resto sono le future generazioni che dovranno mettere fine allo sciacallaggio civico e alla deturpazione ambientale. E sembra che la direzione sia quella giusta.