Coop. Mare Nostrum: “In Litoranea più bagnanti dal vesuviano che torresi per un solo motivo”


Sono 12 gli imprenditori tra gestori di stabilimenti balneari e concessionari a sedersi al tavolo della Cooperativa Mare Nostrum di Torre del  Greco. Fondata nel 2013 mette insieme le aziende turistiche di via Litoranea e quelle della zona Porto-Scala. Ma è soprattutto il lungomare più lungo della provincia di Napoli, con le sue peculiarità e le sue problematiche, a fare la voce grossa nell’agenda di lavoro dell’amministratore unico della cooperativa, Giovanni Russo.

A pochi giorni dal Ferragosto, nel pieno dell’estate, il referente può tracciare un primo ma momentaneo bilancio sull’andamento di questa stagione estiva nella città corallina: “L’anno scorso è stata una stagione eccellente con il record di presenze. In questo momento siamo leggermente in calo dovuto anche alle condizioni climatiche, diverse rispetto all’annata 2014/2015 ma resta – sottolinea Russo – un anno discreto“.

Non sono solamente le condizioni meteo a modificare il numero di visitatori sulle spiagge torresi ma anche il consolidarsi di un cambiamento nel modo di approcciarsi alle vacanze estive: “E’ giunto alla conclusione quel tipo di turismo da cabina tipico degli anni ’80-’90, oggi le famiglie entrano in uno stabilimento balneare e difficilmente ci ritorneranno consecutivamente per settimane”. 

Altro dato da tenere presente è la presenza massiccia sul litorale torrese di bagnanti provenienti dall’entroterra vesuviano: Terzigno, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, ecc. I torresi, invece, appaiono diffidenti sulla qualità delle acque nonostante questo sia il terzo anno consecutivo che via Litoranea può vantare la balneabilità: “Purtroppo è vero – ammette Giovanni Russo – paghiamo ancora una cattiva nomea dovuta all’inquinamento che negli anni passati era causato dal fiume Sarno ma nel tempo è stato limitato. Certamente si può e si deve ancora migliorare sul profilo della tutela del nostro mare“.

Eventi e aperture di nuovi stabilimenti hanno rivitalizzato l’attenzione sul lungomare torrese o almeno è questa l’aspettativa degli imprenditori che ci lavorano. Tra giugno e luglio sono stati due gli eventi a calamitare migliaia di persone lungo la costa: il Carnevale Estivo e il The Space…il Villaggio della Pizza.

L’apertura di nuovi stabilimenti è un fattore positivo perché aiuta a far crescere l’interesse imprenditoriale sulla zona e può rappresentare un elemento di crescita anche per le altre attività imprenditoriali già presenti. Le novità, quindi anche gli eventi, attraggono le persone ed è possibile trarne dei benefici, non solo per i lidi ma per l’intero quartiere. Siamo favorevoli a qualsiasi evento perché porta attenzione sulla città. Speriamo che la strada a monte – prosegue Russo – venga aperta in modo da poter risolvere i problemi legati alla viabilità in corrispondenza di queste attività”. 

L’altra faccia del lungomare torrese è rappresentata dall’abusivismo che da anni imperversa sull’arenile di via Litoranea. Non sono bastate le richieste di informazioni formulate qualche settimana fa dai consiglieri comunali Clelia Gorga e da Luigi Caldarola, non sono bastati alcuni interventi della Guardia Costiera a contrastare il fenomeno che va avanti ormai da anni. Una situazione endemica che priva i cittadini di godere di una spiaggia libera reale, producendo una pessima pubblicità. Questo è l’altro volto, quello sporco e illegale di Torre del Greco. Sul tema, l’amministratore della Cooperativa Mare Nostrum si esprime così: “Confidiamo nella sensibilità e nel lavoro delle forze dell’ordine e del Comune, li ringraziamo per quanto prodotto finora. Abbiamo visto aumentare i controlli e auspichiamo sempre un maggiore impegno”. 

Trascorso il mese di agosto sarà tempo di bilanci ma anche di procedere con il lavoro per salvaguardare i beni comuni che permettono in estate di lavorare: la qualità delle acque e l’erosione dell’arenile. Saranno questi due i temi principali sui quali la Cooperativa si impegnerà, come già fatto in passato. “Inquinamento e quindi la questione fiume Sarno e l’erosione dell’arenile saranno oggetto delle nostre battaglie. Sul primo fronte speriamo che nel breve anche la nostra città possa dotarsi di un collettore capace di portare i reflui presso gli impianti di depurazione di Foce Sarno. Sul secondo punto, abbiamo già esposto agli organi competenti le emergenze in essere e prima o poi una strada bisognerà percorrerla”. 


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