Torre del Greco, coltivavano marijuana sul Vesuvio


Leggiamo sul Metropolisweb di due giovani che avevano trasformato un appezzamento di terreno ai piedi del Vesuvio – al confine tra Ercolano e Torre del Greco – in una piantagione di marijuana «fai-da-te».

Ma i frequenti viaggi per innaffiare e curare le preziose piantine di droga non sono sfuggiti agli abitanti della zona, pronti a segnalare ai carabinieri della caserma Dante Iovino il sospetto via vai da un’area demaniale a due passi dal parco nazionale del vulcano più visitato al mondo: Vincenzo Sangiovanni e Luigi Bova – rispettivamente di 31 anni e 27 anni, entrambi con la fedina penale assolutamente immacolata – hanno pagato con l’arresto in flagranza per coltivazione di sostanze stupefacenti il pollice verde utilizzato per allevare le piantine di «erba» nascoste nel fondo agricolo.

Una piantagione scoperta dai militari dell’Arma agli ordini del capitano Michele De Rosa, impegnati – all’indomani della «soffiata» arrivata dalle falde del Vesuvio – in una vasta operazione di controllo del territorio: una volta ritrovate le piantine di marijuana, gli uomini in divisa hanno organizzato un apposito servizio di appostamento per provare a incastrare i «coltivatori» della droga. Un’intuizione puntualmente premiata dopo alcune ore di attesa, quando i due insospettabili incensurati si sono presentati sul posto per innaffiare il proprio «tesoro»: senza essere visti, i carabinieri si sono messi alle calcagna dei due giovani, letteralmente incastrati con le «mani nel sacco». Il trentunenne di via Gramsci – compagno di una collaboratrice locale di un quotidiano nazionale – e il ventisettenne di via Sant’Antonio sono stati immediatamente bloccati.

Alla vista degli uomini in divisa, Vincenzo Sangiovanni – due lauree nel cassetto, esperienze lavorative in mezza Europa e non solo – e Luigi Bova, figlio della classica «famiglia per bene» di Torre del Greco, non hanno opposto alcuna resistenza: i due coltivatori «fai-da-te» di sostanza stupefacenti sono stati trasferiti all’interno della caserma Dante Iovino per le formalità di rito, prima di essere accompagnati dietro le sbarre del carcere di Poggioreale. Dove i due incensurati – assistiti dai propri avvocati di fiducia – saranno interrogati dal gip del tribunale di Napoli per la convalida del fermo eseguito dai carabinieri guidati dal capitano Michele De Rosa. Nel frattempo, i militari dell’Arma hanno provveduto a sequestrare circa una decina di piante di marijuana per complessivi tre chili e mezzo, sradicate dall’appezzamento di terreno dove erano state impiantate dai due incensurati. Durante le successive perquisizioni domiciliari in casa dei due arrestati, i carabinieri hanno rinvenuto un bilancino di precisione e una decina di grammi di «erba» pronta a essere confezionata.


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