La fine anticipata dell’amministrazione Borriello e il conseguente vuoto di potere hanno lasciato in sospeso una serie di provvedimenti e grandi opere, che nel lungo periodo, rischiano di compromettere in maniera significativa l’aspetto della città, pregiudicando decoro urbano, viabilità e sicurezza di Torre del Greco. E’ il caso della Fontana di Capo Torre: inaugurata poco più di un anno fa , nel marzo 2016 e transennata da tre mesi per lavori.
La fontana ornamentale ha vissuto sin dagli albori una parabola discendente: inerzia dell’amministrazione ed inciviltà dei cittadini l’hanno subito trasformata in una pattumiera a cielo aperto. Il massimo del degrado strutturale ed estetico si è avuto tuttavia a maggio 2017: il colore salmastro delle acque della fontana, a poco più di un anno dalla sua installazione, era diventato un vero e proprio caso, alimentato dall’indignazione della cittadinanza e dagli strali dell’opposizione.
Un guasto all’impianto di depurazione e riciclo aveva reso verde l’acqua dando di fatto alla fontana, già in balia di spazzatura e scarse condizioni igienico-sanitarie, l’aspetto di una palude e valendole il triste appellativo di Fontana dei Capitoni, complice l’ironia popolare e lo scherzo del capitone liberato nella fontana la mattina di Capodanno. Il guasto e la sorpresa dell’acqua verde avevano tristemente confermato il trend: l’assessorato ai lavori pubblici aveva predisposto una misura di svuotamento e sostituzione dell’acqua, una soluzione temporanea in attesa dei lavori di riparazione. Superati i tempi tecnici, la ditta vincitrice dell’appalto era pronta ad entrare in azione: a giugno 2017 l’allora l’assessore Quirino aveva predisposto il transennamento della fontana per permettere i lavori di sostituzione dell’impianto, per un totale di 50mila euro. L’installazione del nuovo cantiere e l’ennesimo esborso di fondi pubblici, in attesa di accertamenti sulle responsabilità della ditta, era stato maldigerito dalla comunità. Ma, di fatto, i lavori, inspiegabilmente, non sono mai partiti: la fontana è ad oggi ancora vistosamente transennata.
Soltanto lo scorso 24 agosto è stata indetta la gara d’appalto “per la manutenzione ordinaria programmata e straordinaria degli impianti di sollevamento delle acque meteoriche e delle fontane ornamentali di via Marconi e via Roma”. Appena cinque giorni fa, a fronte di un cantiere che dura già da tre mesi.
Il futuro della fontana, come quello di numerose altre opere del progetto di restyling comunitario tanto caro all’ex primo cittadino, è incerto: senza gli assessori competenti, spetta al commissario prefettizio decidere se includerla o meno nel proprio calendario di lavoro. Che l’intero piano di riqualificazione urbana targato Piu Europa sia poco riuscito lo dimostra anche l’infelice evoluzione di altri progetti di restyling come la passeggiata Porto-Scala, in preda al degrado e al deterioramento.
Il faraonico progetto di riqualificazione dei comuni campani prevedeva, per Torre del Greco, lo stanziamento complessivo di 37 milioni di euro di fondi europei da spendere in opere e bonus civiltà come trasporti e raccolta differenziata entro dicembre 2015, pena la perdita degli stessi. Secondo il regolamento del bando, spettava alla discrezionalità dei singoli comuni scegliere a quali opere destinare i fondi, con quali tempi e in quali aree. Ma fin dall’inizio le modalità di intervento implementate dall’amministrazione corallina si sono rivelate poco lineari: più aree di lavoro istituite in contemporanea, accelerazioni degli interventi motivate dalla scadenza, hanno trasformato per mesi la città in un cantiere a cielo aperto con enorme disagio per la cittadinanza. La chiusura delle strade al traffico scatenò la dura protesta dei commercianti, fortemente danneggiati dalla cattiva programmazione dei lavori soprattutto nel periodo natalizio. Ultimati i lavori, i cantieri furono chiusi per poi essere riaperti in varie aree solo pochi mesi dopo per guasti e falle varie che hanno evidenziato una cattiva esecuzione degli interventi, oltre a una scarsa programmazione dei tempi. Errori progettuali, manutenzione straordinaria, allagamenti hanno fatto sì che un anno e mezzo dopo dei monumentali lavori che avrebbero dovuto modificare la morfologia della nostra città, aumentandone attrattiva, glamour e prestigio non resti nulla, solo danni pari a 900.000 euro.
Chissà se la bella fontana ornamentale, fiore all’occhiello del progetto, resterà transennata per sempre.