Torre del Greco, sequestrati 15 chili di pesce in pessimo stato di conservazione

Sequestro di pesce in una struttura di Torre del Greco - immagine di repertorio


Torre del Greco – Nell’ambito degli obiettivi prefissati dal piano operativo annuale del centro di controllo area pesca della Direzione Marittima di Napoli, sono stati intensificati gli sforzi del personale militare della Capitaneria di Porto di Torre del Greco, rivolti a contrastare il fenomeno della pesca sportiva con attrezzi non consentiti e del prelievo di acqua di mare per l’aspersione dei prodotti ittici commercializzati in danno della sicurezza alimentare.

Al riguardo, due soggetti, incuranti di ogni regola a tutela delle risorse ittiche, sono stati colti nella giornata di ieri 3 aprile, intenti a pescare di frodo stendendo reti da posta a pochi metri dalla costa.

A carico dei due pescatori sportivi, sono stati elevati pesanti verbali amministrativi e gli attrezzi sequestrati. Pescare sottocosta è vietato dalla normativa di settore, in quanto queste pratiche invasive turbano il delicato equilibrio ecologico che consente agli stock ittici di nutrirsi e riprodursi.

Intensa anche in porto l’azione di vigilanza, dove stamattina gli uomini della Capitaneria hanno
sequestrato 15 kg di prodotti ittici irregolarmente commercializzati in banchina da ignoti, dileguatisi rapidamente all’arrivo dei militari, in mancanza di qualsivoglia garanzia per il consumatore in quanto erano destinati alla commercializzazione in cattivo stato di conservazione e privi dei requisiti minimi di igiene.

Presidio e attenzione per il territorio anche per gli uomini del dipendente Ufficio Locale Marittimo di Portici che nei giorni scorsi, a seguito di precisi appostamenti, anche in orari notturni, hanno identificato due soggetti dediti a prelevare ingenti quantitativi di acqua di mare per il riempimento di fusti in prossimità della banchina del porto del Granatello, comportamento vietato dall’ordinanza compartimentale n° 24/2013 e sanzionato dal codice della navigazione con circa 2.000 euro di sanzione.

Complessivamente l’attività sanzionatoria condotta, per un totale di circa 6000€ non solo mira a
reprimere il fenomeno della pesca di frodo e dell’illecita concorrenza ai danni dei pescatori
professionali, ma anche a limitare la pressione sugli stock ittici delle nostre acque, per cui è bene che i pescatori sportivi siano informati che non possono eccedere il quantitativo massimo di cattura di 5 kg cadauno, e che debbano impiegare i soli attrezzi consentiti alla pesca non professionale, avendo cura tra l’altro di registrarsi al portale del MIPAAF o eventualmente anche presso la Capitaneria di Porto.


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