Pomodori esteri spacciati per napoletani, l’esperta: “Vi spiego come distinguerli”


Quando si parla di pomodoro non può non venire alla mente la città di Napoli. È stato proprio in questa città che il frutto, giunto dalle Americhe, ha trovato la propria consacrazione venendo adoperato principalmente per condire la pizza e la pasta. Una storia raccontata nel libro “Il Re di Napoli”, il nuovo volume del giornalista e scrittore Angelo Forgione che narra narra il modo in cui questo frutto, partendo dalla città partenopea, sia poi riuscito a conquistare il mondo.

Per approfondire il rapporto tra il nostro territorio, il pomodoro ed il suo uso come ingrediente cardine per il condimento della pizza, abbiamo intervistato Marina Alaimo, giornalista enogastronomica e responsabile della comunicazione di Sakura Piscine – Pizzeria Magma di Torre del Greco.

Poiché si tratta di una pizzeria che utilizza materie prime di eccellenza prodotte e trasformate principalmente nell’area napoletana e campana, le abbiamo chiesto – tra le altre cose – quali sono i pomodori più rappresentativi del nostro territorio e soprattutto come riconoscere se stiamo mangiando un prodotto originale, di qualità, e non una cattiva imitazione, alla luce di vari servizi giornalistici che hanno messo in luce la pratica di alcune attività di spacciare per pomodori nostrani quelli provenienti da altre in zone, in alcuni casi dalla Cina.


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